Afghanistan. Strage di civili, versioni contrastanti


Duilio Giammaria


In un paese in cui l’informazione è un concetto astratto, in cui l’educazione e l’alfabetizzazione tocca solo una minoranza della popolazione, quello che conta è quello che si dice dei fatti e in questo i talebani dimostrano di conoscere bene il mestiere della propaganda.


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Afghanistan. Strage di civili, versioni contrastanti

Un film tristemente già visto. La strage di almeno 76 civili afgani in seguito ad un bombardamento aereo della NATO è purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie. La guerra assi metrica con una parte la coalizione occidentale dotata di sofisticate armi e del controllo assoluto dello spazio aereo, e dall’altra una armata di fondamentalisti capaci di dissimularsi tra la popolazione (in alcuni casi conquistandosene il consenso), produce settimana dopo settimana i suoi devastanti effetti.
Anche questa volta la versione fornita dall’esercito americano “..abbiamo colpito militanti talebani armati… tra cui l’obiettivo dell’attacco il Mullah Siddiq” e quella del Ministero dell’Interno Afgano “..76 civili uccisi tra cui 19 donne, sette uomini, e il resto bambini sotto i 15 anni..” apre l’ennesimo varco alla propaganda talebana che villaggio per villaggio diffonde la voce che gli eserciti dei kafiri (infedeli) non hanno altro scopo che uccidere i musulmani inermi.
In un paese in cui l’informazione è un concetto astratto, in cui l’educazione e l’alfabetizzazione tocca solo una minoranza della popolazione, quello che conta è quello che si dice dei fatti e in questo i talebani dimostrano di conoscere bene il mestiere della propaganda.
La vicinanza del distretto di Shinband alla diretta zona di controllo italiano a Herat, apre inoltre serie inquietudini per il futuro del contingente italiano in quella regione che potrebbe essere direttamente coinvolto da azioni di rappresaglia guidate e alimentate da talebani con il sostegno della popolazione civile.
Dopo il bombardamento quando un gruppo di soldati afgani ha offerto cibo e vestiti, è stato preso a sassate dalla popolazione esasperata, i soldati avrebbero aperto il fuoco ferendo due bambini, uno gravemente.
La rinnovata escalation militare da parte talebana è confermata dall’attacco contro i parà francesi e contro la base militare americana Salerno nella insidiosa provincia di Kwost (così chiamata in onore dello sbarco americano in Italia) già affidata ad un contingente italiano che si ritirò tre anni fa.

La lotta di potere all’interno del Pakistan, con le dimissioni di Musharaff provoca un ulteriore capacità dei talebani di rifornirsi all’interno delle zone tribali pakistane. Secondo alcuni analisti, i servizi segreti pakistani e una parte dello stesso esercito pakistano contnuano a giocare il doppio gioco da una parte raccogliendo finanziamenti americani per la guerra al terrore, dall’altra alimentando la stessa attraverso i talebani e l’ormai secolare rivalità con l’Aghanistan.

Duilio Gianmaria

Inviato Speciale RAI Tg1

Fonte: Articolo21

24 agosto 2008

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