Adozioni, la Cassazione: “no a scelte razziste”
L'Unità
La procura della Suprema Corte prende posizione contro la discriminazione razziale nelle adozioni internazionali dei minori richieste da coppie italiane.
La procura della Cassazione dice "no" alle coppie che chiedono uno o più bambini in adozione indicando, però, di non essere disponibili a ricevere bimbi di pelle nera o di etnia non europea. La procura della Suprema Corte, sollecitata da un esposto dell'associazione Amici dei bambini, ha espresso questo orientamento innanzi alle Sezioni Unite che dovranno prendere posizione al più presto.In particolare la procura della Suprema Corte ha preso questa posizione contro la discriminazione razziale nelle adozioni internazionali dei minori , richieste da coppie italiane, a seguito del decreto con il quale il tribunale dei minorenni di Catania nel 2009 aveva dato la 'patentè di idoneità all'adozione a marito e moglie che non volevano bambini neri o di etnia non europea.
Secondo l'Aibi – il cui parere è stato condiviso dalla procura della Cassazione – consentire alle coppie di scegliere il colore della pelle dei bambini viola numerose convenzioni internazionali e il principio di uguaglianza stabilito dalla nostra Costituzione. Per l'Aibi «la dichiarazione 'mercantilè delle coppie , come quella catanese, avallata dalla decisione del tribunale , contrasta con il principio del miglior interesse del minore e rivela semplicemente una mancanza di requisiti necessari negli aspiranti genitori». Le Sezione Unite non potranno annullare la 'patentè di genitori idonei data alla coppia di Catania ma potranno ammonire tutti i tribunali di merito a non accogliere più, d'ora in avanti, richieste di adozioni subordinate ad indicazioni razziali.