Adolescenti e bullismo, risultati shock


unicef.it


Secondo un sondaggio dell’Unicef per oltre il 90% dei giovanissimi il bullismo è un problema diffuso, e due terzi affermano di averlo subito in prima persona almeno una volta nella vita.


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Secondo un sondaggio online realizzato dall’UNICEF fra i giovanissimi, oltre il 90% di essi ritiene che il bullismo sia un problema diffuso nel proprio ambiente, e due terzi affermano di averlo subito in prima persona almeno una volta nella vita.

Il sondaggio è stato realizzato attraverso U-Report, una piattaforma digitale messa a punto per favorire la partecipazione dei giovani attraverso dispositivi loro congeniali come smartphone, tablet e pc.

“U-Report” è in rapida crescita (attualmente sono quasi 2 milioni e mezzo i giovani “U-reporter”, appartenenti a oltre 20 Stati di varie parti del mondo).

I giovanissimi hanno risposto tramite sms, Facebook e Twitter a una serie di domande sull’impatto del bullismo nella loro comunità, sulle proprie esperienze personali e sui possibili mezzi per arginare questi comportamenti.

Più di 100.000 U-reporter, reclutati da partner come Scout e Girl guides, con un’età stimata tra 13 e 30 anni, hanno partecipato al sondaggio. I giovani coinvolti provengono da Senegal, Messico, Uganda, Sierra Leone, Liberia, Mozambico, Ucraina, Cile, Malesia, Nigeria, Swaziland, Pakistan, Irlanda, Burkina Faso, Mali, Guinea, Indonesia, Zambia, oltre a quelli che hanno partecipato attraverso il canale globale U-Report.

Dal sondaggio emergono alcuni risultati molto significativi:

•   Un terzo degli intervistati considera normale rimanere vittime del bullismo, e una volta subito questo comportamento ha ritenuto di non dirlo a nessuno.

•   La maggior parte degli intervistati che ha rivelato di essere stato vittima di bullismo riferisce di averlo subito a causa del proprio aspetto fisico.

•   Il bullismo è collegato anche al sesso, all’orientamento sessuale e all’origine etnica.

•   Un quarto delle vittime ha dichiarato di non sapere con chi confidarsi.

«Il bullismo, compreso quello online, rimane un rischio per il benessere dei bambini e dei giovani in larga parte ancora incompreso» commenta Theresa Kilbane. Senior Adviser dell’UNICEF sulla protezione dell’infanzia. «Se vogliamo porre fine a questo tipo di violenza dobbiamo migliorare la consapevolezza del pubblico sugli effetti nocivi del bullismo, fornire a insegnanti, genitori e giovani competenze per identificare i rischi e segnalare violazioni, e fornire assistenza e protezione alle vittime.»

L’indagine fa parte della campagna globale dell’UNICEF #ENDViolence.

Fonte: www.unicef.it

12 agosto 2016

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