Ad Assisi la proposta di intergruppo degli europarlamentari per la pace


Avvenire


Riuniti nella città di San Francesco gli organizzatori della tradizionale marcia chiamano a raccolta le forze politiche e lanciano “l’intergruppo degli europarlamentari per la pace”


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Foto di Roberto Brancolini

Ricostruire la pace. Cominciando lì da dove si sta deragliando dai binari costruiti dopo la II Guerra mondiale proprio per evitare nuovi orrori. E allora l’inizio può essere un “intergruppo degli europarlamentari per la pace”, per provare a correggere la rotta di un’Unione europea che per l’Ucraina sembra aver sostituito la parola “pace” con “vittoria”. E che assiste impotente al massacro di decine di migliaia di civili a Gaza. L’appello parte dalla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, all’incontro promosso dal comitato promotore della Marcia della pace.

È Flavio Lotti, coordinatore del comitato promotore della Marcia, a lanciare l’appello agli europarlamentari di Pd, M5s e Avis che sono arrivati raccogliendo l’invito a tutti i gruppi fatto dal movimento pacifista. «Siamo consapevoli delle differenze che ci sono tra voi – dice Lotti – ma quello che vi chiediamo è di aprire una breccia in quella grande istituzione che ha preso una direzione sbagliata. E vi chiediamo di aprire le porte del Parlamento europeo al movimento per la pace. Ascoltandolo, convocandolo. Anche – provoca – sostenendone le spese di viaggio».

L’appello all’intergruppo europarlamentare per la pace raccoglie consensi. «Ci stiamo ragionando, ma non sarà facile costruirlo», dice Marco Tarquinio, eletto come indipendente nelle fila del Pd. «Al mio ingresso nell’europarlamento mi sono trovata immediatamente in un ambiente di guerrafondai – confessa l’europarlamentare M5s Carolina Morace – ma noi politici non siamo tutti uguali, il nostro gruppo continua a battersi per la pace». Leoluca Orlando, europarlamentare nel gruppo Alleanza Verdi Sinistra, denuncia che «l’Unione europea non ha ancora nessuna proposta di pace, dà il via libera all’uso di armi contro la Russia, e arriva a considerare ineluttabile anche l’uso delle armi nucleari». Accetta di impegnarsi anche l’europarlamentare dem Matteo Ricci: «Dobbiamo lavorare per far crescere questo movimento di europarlamentari, da pacifisti pragmatici consci del clima che c’è. Ma serve anche una crescita dell’opinione pubblica».

 

Luca Liverani

Avvenire

21 settembre 2024

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