Marce e veglie, un grido di pace


Giornale dell'Umbria


L’Umbria prega per la Siria. Da Assisi a Perugia, un fine settimana di preghiere e raccoglimento con il pensiero rivolto alla pace.


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L’Umbria prega per la Siria. Da Assisi a Perugia, un fine settimana di preghiere e raccoglimento con il pensiero rivolto alla pace. È stata una grande bandiera della pace con i colori dell’arcobaleno ad accompagnare la marcia silenziosa, da Assisi a Santa Maria degli Angeli, che ha aperto le iniziative di preghiera in Umbria per la pace in Siria: un centinaio di persone si è radunato di fronte al Sacro Convento per manifestare la volontà di dialogo e riconciliazione. «Abbiamo accolto l’appello di Papa Francesco – ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace – perchè alla tragedia della guerra non si aggiunga un’altra tragedia». Nell’accogliere i pacifisti il padre custode del Sacro Convento, Mauro Gambetti, ha sottolineato come «il momento che stiamo vivendo mostra quanto sia fragile l’equilibrio fra le Nazioni e i popoli».

“Bombardamento” di preghiere.

Poi è stata la volta delle preghiere. «Se “bombardamento” ci deve essere che sia un “bombardamento” della preghiera», è quanto ha coraggiosamente detto il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso della veglia di preghiera, per scongiurare la guerra in Siria, che si è svolta nella basilica di Santa Maria degli Angeli. «Non siamo qui – ha sottolineato – per fare analisi e per dare soluzioni. Ma siamo qui come fratelli e vogliamo dire che siamo vicini al dramma del popolo siriano».

Alla veglia, in una chiesa piena di fedeli, sono intervenuti anche il pastore della comunità anglicana di Assisi, quello della comunità copto-ortodossa di Gualdo Tadino e il coordinatore della Tavola della pace, Flavio Lotti. La veglia si è conclusa all’esterno della Basilica con una processione nella quale i fedeli portavano le candele accese «segno di luce e di speranza», ha detto monsignor Sorrentino.

Armi chimiche e ipocrisie. «Chi usa le armi chimiche va condannato ma mi chiedo perchè la comunità internazionale non si sia per niente commossa quando gli Stati Uniti hanno usato più volte armi chimiche o bombe con l’uranio impoverito nei confronti delle popolazioni dell’Iraq»: ha detto, sempre da Assisi e a margine della veglia di preghiera, padre Jean Marie Benjamin, sacerdote che ora vive tra la Francia ed Assisi e che per anni ha denunciato in libri e documentari gli effetti della guerra in Iraq. «Nessuno si è azzardato a criticare quel genere di bombardamenti in Iraq, documentati in ogni modo – ha osservato il religioso – ma il problema principale è che questa guerra rischia di generare scenari imprevedibili in tutto il Medio Oriente».

Perugia si ferma e prega.

Centinaia di fedeli si sono ritrovati alla veglia diocesana di preghiera per la pace tenuta dall’arcivescovo Gualtiero Bassetti: «Siamo così numerosi questa sera (sabato, ndr) nella chiesa dedicata a Maria Regina della Pace, perché ci rendiamo conto della gravità dell’ora», ha detto.

Tantissimi giovani con in mano il rosario, famiglie con i bambini, ma anche molti parroci e religiosi e religiose dell’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve hanno partecipato alla veglia diocesana voluta da Bassetti nella grande chiesa parrocchiale del quartiere perugino di Santa Lucia dedicata a Maria Regina della Pace, accogliendo l’invito di papa Francesco a pregare e a digiunare per la pace.

Con l’arcivescovo c’erano il parroco, don Ignazio Zaganelli, il vicario generale, monsignor Paolo Giulietti, il vicario episcopale per la cultura, monsignor Elio Bromuri, diversi sacerdoti e i laici che si sono avvicendati nelle meditazioni. La chiesa era gremita al punto che molti fedeli sono rimasti fuori, raccogliendosi in preghiera all’esterno.

Tante “Chiese” e adesioni. Hanno partecipato alla veglia anche un vescovo della Chiesa cattolica ucraina e i rappresentati della Chiesa ortodossa romena in Perugia. Hanno fatto pervenire all’arcivescovo messaggi di adesione all’iniziativa della veglia per la pace la comunità musulmana e i vertici delle Istituzioni civili (Regione, Provincia e Comune) del capoluogo umbro. Sulla facciata di Palazzo Donini, sede della giunta regionale, è stato collocato un grande striscione dallo sfondo bianco con i colori dell’arcobaleno e con scritto: “Siria: costruiamo la pace”.

Le altre città. Anche le altre diocesi umbre si sono unite in preghiera per la pace in Siria. A Città di Castello, presso il santuario della Madonna delle Grazie, messe ed esposizione della venerata immagine della Beata Vergine Maria. A Foligno, presso la chiesa di San Francesco e al santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia, due veglie di preghiera. Santa messa a Gubbio presso la chiesa di San Francesco. A Spoleto momenti di raccoglimento con il vescovo Boccardo a San Luca di Montefalco, al santuario della Madonna della Stella e a quello della Madonna di Loreto. A Todi, veglia presso la chiesa della Consolazione, mentre a Terni, incontro di preghiera presso il santuario di Sant’Antonio.

Fonte: http://www.giornaledellumbria.it
9 settembre 2013

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