Lampedusa, la protesta dei migranti: «Via dall’isola senza identificazione»


Alfio Sciacca


In corteo circa 200 persone. Hanno lasciato il centro di accoglienza per raggiungere la zona del porto e la spiaggia affollata dai bagnanti.


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La protesta dei migranti (Elio Desiderio)La protesta dei migranti (Elio Desiderio)
Tornano a protestare gli immigrati approdati negli ultimi giorni a Lampedusa. Nel pomeriggio circa 200 persone hanno lasciato il centro di accoglienza di contrada Imbriacola attraversando le vie del centro fino alla spiaggia della Guitgia affollata di bagnanti. Sono quasi tutti subsahariani e hanno sventolato striscioni con scritte in arabo. In uno anche una scritta in inglese: «No finger print by force. World help us» (“No alle impronte digitali. Il mondo ci aiuti”).

STATUS RIFUGIATI – I profughi chiedono di lasciare al più presto l’isola per essere trasferiti altrove e ottenere lo status di rifugiati. I manifestanti sono stati guardati a vista da decine di poliziotti e carabinieri e la manifestazione è stata assolutamente pacifica. Dopo aver attraversato le strade del centro i migranti si sono diretti verso il campo sportivo di Contrada Arena dove hanno stazionato per circa un’ora prima di fare rientro nel centro di accoglienza.

IDENTIFICAZIONE – Si rifiutano di lasciarsi prendere le impronte digitali. Vorrebbero dunque lasciare l’isola senza l’avvenuta di identificazione nella speranza, sostiene qualcuno, che questo possa permettere di accedere all’iter per la richiesta di asilo politico in altri paesi. Addirittura c’è chi sostiene che le loro ragioni di richiedenti asilo possano essere valutate con maggiori garanzie lontano da Lampedusa e dall’Italia.

LA RABBIA DEGLI ISOLANI – Contro la manifestazione dei migranti, che sono in agitazione da giorni sotto lo sguardo dei tanti turisti che affollano Lampedusa in questo periodo scende in campo Totò Martello, responsabile dell’associazione pescatori delle Pelagie. «Quando siamo noi a manifestare perché non c’è la nave e i nostri prodotti vanno a male la polizia ci identifica, invece i migranti vengono persino scortati -attacca- le istituzioni stanno distruggendo la nostra isola, i responsabili nazionali e locali dovrebbero andare tutti a casa».

ANCORA SBARCHI – Intanto non si fermano gli sbarchi. Un gommone con 34 persone a bordo è stato soccorso 28 miglia a nord dalle coste libiche dalla nave Sirio della Marina Militare. A bordo 34 persone dei quali 14 minori e 10 donne, di queste 2 in stato di gravidanza. «Per fortuna sembrano tutti in buone condizioni di salute. Il loro gommone era in avaria e dal motore si levava un denso fumo. Basta guardare queste persone negli occhi per capire cosa hanno passato. Nei loro sguardi vediamo la speranza di una vita migliore» ha raccontato il comandante della «Sirio» Emanuele Di Franco. I migranti soccorsi provengono da Eritrea, Somalia, Sudan, Ghana, Nigeria e Benin.

Fonte: www.corriere.it
20 luglio 2013

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