«I mafiosi si convertano. Don Puglisi? Ha vinto lui»


Avvenire


Lo ha detto il Papa ieri al termine dell’Angelus, davanti a 100 mila fedeli, ricordando la beatificazione, avvenuta sabato a Palermo, del parroco di Brancaccio ucciso da Cosa Nostra nel 1993.


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WCENTER 0SNDBHOAEK                ©Claudio Bernardi/Lapresse Roma, 17 marzo 2013 - Piazza San Pietro Primo "angelus" per Papa Francesco 1°, Jorge Bergoglio. Piazza San Pietro diventa argentina e si tinge di bianco e azzurro. Presenti anche alcuni personaggi della politica e dello spettacolo. nella foto: il Papa in finestra per l'Angelus

“Preghiamo che questi mafiosi e mafiose si convertano”. La mafia voleva sconfiggere don Puglisi perché le “sottraeva” i giovani, ma “in realtà è lui che ha vinto”. Lo ha detto il Papa ieri al termine dell’Angelus, davanti a 100 mila fedeli, ricordando la beatificazione, avvenuta sabato a Palermo, del parroco di Brancaccio ucciso da Cosa Nostra nel 1993. “Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il vangelo li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà pero è lui che ha vinto, con Cristo risorto”.

“Io penso  a tanti dolori di uomini e donne – ha aggiunto parlando a braccio -, anche bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che sfruttano loro facendogli fare il lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali. Dietro questi sfruttamenti, queste schiavitù, ci sono mafie, ma preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone, non possono fare questo, non possono fare i nostri fratelli schiavi, dobbiamo pregare il Signore, preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio”.

All’Angelus il Pontefice aveva ricordato che ieri ricorreva la festa della Santissima Trinità. Da qui la riflessione: “Il nostro Dio – ha detto testualmente – non è un Dio spray, è concreto, non è un astratto,
ma ha un nome: ‘Dio è amore’. Non è un amore sentimentale, emotivo, ma l’amore del Padre che è all’origine di ogni vita, l’amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l’amore dello Spirito che rinnova l’uomo e il mondo”. “Pensare che Dio è amore – ha osservato Francesco – ci fa tanto bene, perché ci insegna ad amare, a donarci agli altri come Gesù si è donato a noi, e cammina con noi”.

“La Santissima Trinità – ha proseguito il Papa – non è il prodotto di ragionamenti umani; è il volto con cui Dio stesso si è rivelato, non dall’alto di una cattedra, ma camminando con l’umanità, nella storia del popolo d’Israele e soprattutto in Gesù di Nazaret. Gesù è il Figlio che ci ha fatto conoscere il Padre misericordioso e ha portato sulla terra il suo ‘fuoco’, lo Spirito Santo”.

La mattina del Papa era cominciata con la sua prima visita a una parrocchia romana, quella dei santi Elisabetta e Zaccaria, nel quartiere di Prima Porta, estrema periferia nord. Lì ha confessato otto fedeli e amministrato il sacramento della Prima Comunione. “La realtà si capisce meglio non dal centro, ma dalle periferie”, ha detto nel ricambiare il benvenuto del parroco, don Benoni Ambarus.  Nell’omelia il Papa ha ricordato: “La Madonna appena ricevuto l’annuncio che sarebbe stata la madre di Gesù e che la cugina Elisabetta era anche lei incinta, se ne andò in fretta. Bello pensare che la Madonna se ne va in fretta per aiutare: lei è sempre così. È la nostra madre che viene in fretta quando abbiamo bisogno. Questo ci dà una grande sicurezza”.

Quindi è iniziato il dialogo con i piccoli fedeli che si preparavano a ricevere dal Papa la Prima Comunione. “Alzi la mano chi sa chi è Dio”. Un bimbo ha prontamente risposto: “E’ il Creatore della terra”. “E quanti Dio ci sono? Uno, a me mi hanno detto tre: Padre, Figlio e Spirito Santo, come si spiega questo? C’è uno o ci sono tre? Come si spiega che uno sia Padre e Figlio e Spirito Santo? Forte, forte, rispondete forte, sì sono le tre persone in una, e cosa fa il Padre? E’ il principio che ha creato tutto, noi. Cosa fa il Figlio, cosa fa Gesù: ci ama, porta la parola di Dio, viene a insegnarci la parola di Dio. Cosa ha fatto in terra? Ci ha salvati, è venuto per dare la sua vita per noi”. “Il Padre crea, – ha riassunto il Papa – Gesù ci salva, lo Spirito Santo ci ama, e questa è la vita cristiana: parlare con il Padre, con il Figlio, con lo Spirito Santo”. “Gesù ci ha salvato, – ha proseguito papa Bergoglio – e cosa fa quando cammina con noi nella vita? Questa è difficile, – ha incitato scherzosamente – e chi la sa vince il derby: primo ci aiuta, ci guida, ci insegna a andare avanti, e anche Gesù ci dà la forza per camminare, ci sostiene nelle difficoltà e anche nei compiti della scuola, ci dà la forza, Come? Nella comunione ci dà la forza, ci aiuta con la forza, lui viene a noi, ma quando dite ‘ci dà la comunione’, cosa è la comunione? È pane o non è pane, sembra pane, non è proprio pane, è il corpo di Gesù, Gesù viene nel nostro cuore, e pensiamo a questo tutti”.

Fonte: www.avvenire.it
27 maggio 2013

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