Papa Francesco: “Basta con feticismo del denaro, corruzione e evasione”
Il Fatto Quotidiano
Il pontefice attacca “la dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano”.
di Francesco Antonio Grana
Il pontefice attacca “la dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano”. Per Bergoglio “si instaura una nuova tirannia invisibile che impone leggi e regole” invece “il denaro deve servire e non governare”. Altrimenti l’uomo rischia di essere considerato “come un bene di consumo che si può usare e poi gettare”
“L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo del denaro e nella dittatura dell’economia senza volto né scopo realmente umano”. È la dura analisi che Papa Francesco ha fatto ricevendo, stamane in Vaticano, i nuovi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. Bergoglio ha condannato duramente la “corruzione tentacolare” e “l’evasione fiscale egoista che hanno assunto dimensioni mondiali”, sottolineando che dietro questi atteggiamenti “si nasconde il rifiuto dell’etica“. “Si deve lottare per vivere – ha sottolineato Francesco – e spesso per vivere in modo non dignitoso”.
Per il Papa una delle cause principali di questa situazione è il rapporto che l’uomo ha con il denaro, “nell’accettare il suo dominio su di noi e sulle nostre società”. L’attuale crisi finanziaria, ha spiegato Francesco, ha origine in una profonda crisi antropologica che riduce “l’uomo a una sola delle sue esigenze: il consumo. E peggio ancora, oggi l’essere umano è considerato egli stesso come un bene di consumo che si può usare e poi gettare”. Così, ha sottolineato Bergoglio, “la solidarietà, che è il tesoro dei poveri, è spesso considerata controproducente, contraria alla razionalità finanziaria ed economica. Mentre il reddito di una minoranza cresce in maniera esponenziale, quello della maggioranza si indebolisce. Questo squilibrio – ha spiegato ancora il Papa – deriva da ideologie che promuovono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria, negando così il diritto di controllo agli Stati pur incaricati di provvedere al bene comune. Si instaura una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale, che impone unilateralmente e senza rimedio possibile le sue leggi e le sue regole. Inoltre, l’indebitamento e il credito allontanano i Paesi dalla loro economia reale e i cittadini dal loro potere d’acquisto reale”.
L’auspicio del Papa è quello di “realizzare una riforma finanziaria che sia etica e che produca a sua volta una riforma economica salutare per tutti. Questa tuttavia richiederebbe un coraggioso cambiamento di atteggiamento dei dirigenti politici”. “Il denaro – ha sottolineato con forza Francesco – deve servire e non governare!”.
Nell’omelia dell’ormai consueta Messa mattutina celebrata nella Casa Santa Marta in Vaticano, stamane Francesco ha sottolineato che “anche nella Chiesa ci sono cristiani tiepidi”. “Ci sono – ha affermato il Papa – i cristiani da salotto, no? Quelli educati, tutto bene, ma non sanno fare figli alla Chiesa con l’annunzio e il fervore apostolico”. Francesco ha invitato i fedeli presenti a chiedere “la grazia di dare fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa; la grazia di andare avanti verso le periferie esistenziali. E se diamo fastidio – ha concluso il Papa – benedetto sia il Signore”.
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
16 maggio 2013