Vescovi siriani: sequestri di stato?


Il Mondo di Annibale


Avvolta ancora nel mistero, la vicenda del sequestro dei due vescovi di Stato va letta nel suo “strano” contesto. Che è questo.


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In assenza di notizie degne di attendibilità sul sequestro dei due metropoliti ortodossi in Siria, oltre ad auspicare la loro immediata liberazione, si può fare dell'altro. Ad esempio contestualizzare il loro rapimento.

E così, andando a vedere, si scopre che quel giorno, proprio quel giorno, il cartello delle opposizioni siriane aveva scelto di nominare, guarda caso, un cristiano, George Sabra, quale suo presidente ad interim. Una buona notizia per chi osteggia la confessionalizzazione del conflitto, e quindi una cattiva notizia per Assad. Per altro il cristiano ed ex-comunista George Sabra gode dell'esplicito sostegno dei Fratelli Musulmani.

Non è tutto. Sempre nelle stesse ore della nomina di Sabra, il raìss siriano riceveva una folta delegazione di libanesi a lui "vicini". E chi lodava con loro? Il patriarca maronita, monsignor Bechara Rai, l'ex generale in pensione e alleato di ferro di Hezbollah, il cristiano Michel Aoun, e il suo noto "emissario" libanese, anche lui cristiano, Suleiman Frangieh.

Quattro indizi non fanno una prova, ma bastano a dire che l'ipotesi del contemporaneo sequestro dei due vescovi non può escludere la pista del "sequestro di Stato".

Fonte: http://ilmondodiannibale.globalist.it

27 aprile 2013

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