F-35, al di là di omissioni e bugie


Roberto Zichittella


Un dossier della campagna “Taglia le ali alle armi”: ogni aereo costa 130 milioni di euro. La riforma della Difesa e l’acquisto di sistemi d’arma sempre più cari animano il dibattito.


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Il tema degli armamenti e in particolare il controverso acquisto dei bombardieri F-35 è entrato nella campagna elettorale. Gli esponenti della campagna Taglia le ali alle armi (promossa dalla Rete Italiana Disarmo, dalla campagna Sbilanciamoci e dalla Tavola della Pace) sono i primi a rallegrarsene, ma colgono anche l’occasione per fare chiarezza, soprattutto sui costi di quelli che definiscono “i caccia dello spreco”.

Francesco Vignarca (che di recente ha pubblicato il libro Armi, un affare di Stato) dice: “Bisogna fermare questo programma di armamento per ragionare e capire davvero a che cosa ci troviamo di fronte. Abbiamo sentito troppe bugie, troppe cose che non stanno né in cielo né in terra”. Nel dossier curato da Vignarca insieme a Massimo Paolicelli si sottolineano tutti i punti deboli del programma legato all’acquisto degli F-35. Si legge che la Difesa non ha mai giustificato in modo convincente l’acquisto di un aereo “la cui elettronica sarà superata nel momento in cui entrerà in servizio (e gli aggiornamenti saranno costosi)”.

Per quanto riguarda i costi, si prevede una spesa totale vicina ai 52 miliardi di euro. Con il costo di un solo cacciabombardiere F-35 (circa 130 milioni di euro), sostiene Sbilanciamoci, si potrebbero finanziare 32.250 borse di studio per studenti universitari, aiutare quasi 15 mila famiglie che hanno in casa disabili e anziani non autosufficienti, finanziare la costruzione di 387 asili nido, sostenere un anno di servizio civile per 15 mila ragazzi e ragazze.

Nel dossier vengono contestati anche i ritorni occupazioni e industriali del programma. Si era parlato della creazione di 10 mila posti di lavoro in Italia, in particolare nello stabilimento di Cameri, ma a fine dicembre “gli occupati a Cameri erano poche centinaia”.

Fonte: http://www.famigliacristiana.it
12 febbraio 2013

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