Egitto, Morsi proclama stato emergenza in tre città
NEAR EAST NEWS AGENCY
Imposto il coprifuoco dalle 21 alle 6 a Port Said, Suez e Ismailiya. Scontri con 7 morti durante i funerali delle persone uccise sabato negli tra manifestanti e polizia.
Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha proclamato ieri sera lo stato di emergenza per trenta giorni a Port Said, Suez e Ismailiya, nel corso di un discorso trasmesso in diretta tv. Nelle tre città sarà in vigore un coprifuoco dalle 21 alle 6. La misura e’ entrata in vigore dalla mezzanotte locale (le 23 in Italia).
Solo ieri si sono avuti sette morti e 630 feriti durante gli scontri scoppiati dopo i funerali delle vittime delle violenze a Port Said di due giorni fa quando nell’assalto alla prigione della città e ad altri uffici pubblici erano state uccise almeno 37 persone. A innescare le violenze era stata la notizia delle condanne a morte di 21 tifosi della squadra locale dell’Al-Masry per la strage allo stadio del febbraio 2012.
Morsi ha indetto un incontro per il dialogo nazionale in Egitto. Il presidente egiziano ha precisato di aver invitato “tutti i leader politici” all’incontro, opposizione compresa. E l’opposizione ha accettato l’invito tramite il suo portavoce.
Ieri dopo i funerali la prigione di Port Said è stata assaltata da decine di manifestanti. Secondo fonti mediche uno dei sette morti è un ragazzo di 18 anni raggiunto da un colpo di arma da fuoco nei pressi di un commissariato della città, che i manifestanti hanno tentato di assaltare. Sconosciuti hanno lanciato bombe molotov contro il club delle forze armate e della polizia, provocando un incendio.
Le forze armate egiziane hanno lanciato un appello alla calma “per preservare il bene del Paese”, si legge in un comunicato dove si afferma “il diritto di manifestare pacificamente, senza danneggiare gli interessi nazionali”.
Fonte: http://nena-news.globalist.it
28 gennaio 2013