Appello del Cipsi alla politica: “Non promesse ma garanzia di diritti”
Redattore Sociale
Barbera: “Nessuna ‘Agenda’ specifica, ma vera politica che nasce dai problemi della gente”: lavoro, bene comune, cooperazione, riduzione delle spese militari e rispetto dell’ambiente.
“Non ci servono promesse, neppure in agenda. Chiediamo vera politica. Quella che si fa partendo dalla gente, dai suoi problemi quotidiani, per tutelarne e garantirne tutti i diritti fondamentali e i beni comuni”. Lo sottolinea Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi, coordinamento di 40 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, in merito ai programmi dei partiti per le prossime elezioni legislative. “Lo spread tra i diritti fondamentali di ogni cittadino e la qualità di vita, è fuori da ogni controllo e parametro, ma nessuna politica se ne occupa – aggiunge – Viviamo tutti in condizioni di illegalità, dove la politica non è più a servizio dei cittadini, ma dell’economia e delle lobby”.
Il Cipsi ribadisce, quindi, che si impegnerà a sostenere i programmi che terranno in considerazione alcuni punti in particolare. In primo luogo ripartire da “un’altra-economia”, che sia garanzia del diritto alla vita dignitosa per ogni cittadino, basata sull’equità e la redistribuzione fiscale della ricchezza, e che tuteli le fasce deboli della popolazione. “Un’economia per il benessere comune, non per pochi Nababbi – afferma Barbera – E che permetta di superare la non autosufficienza, con sostegni alle famiglie, per i bambini e più in generale al Welfare. Il welfare, non è un costo, ma un investimento sociale, indice e garanzia di civiltà”. Il secondo punto fondamentale per il Cipsi è il diritto al lavoro per tutti,”strumento essenziale per un’altra-economia e per garantire una vita dignitosa. Solo con un lavoro sicuro i giovani e ogni cittadino possono contribuire attivamente ad una autentica ‘polis’ dove i cittadini sono protagonisti della vita comunitaria. Il reddito minimo garantito, non è un dovere, ma un diritto a tutela della vita”.
In terzo luogo per il Cipsi è necessario garantire l’integrazione, l’inclusione e l’accoglienza dei migranti e rifugiati e riconoscere lo “ius soli” e il diritto di cittadinanza. Serve, poi, un nuovo quadro legislativo per la cooperazione, “che è parte dell’identità di una politica a servizio dei cittadini e dei popoli. Un dovere etico e morale: non aiuto, non interesse – sottolinea il Cipsi – . Nel mondo globalizzato di oggi, la cooperazione deve essere garanzia di coerenza politica, di tutela dei diritti e dei beni comuni: supera la politica estera per caratterizzare tutta la politica di un Paese”. Tra gli altri punti da tenere in considerazione: la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, una forte riduzione delle spese e degli investimenti militari a partire dal programma per l’acquisto degli F35 e di ogni tipo di armamento e dall’utilizzo sociale delle forze armate e delle loro strutture in caso di necessità. E ancora, una nuova identità dell’Europa, “aperta al mondo e fondata sulle diversità e i valori dei suoi popoli”. Infine si chiedono politiche e investimenti per la ricerca, la cultura, l’educazione, la formazione e l’informazione, carburanti indispensabili per l’evoluzione sociale di ogni popolo e di ogni cittadino.“Abbiamo bisogno di politici veri e capaci, non di rissaioli o di classici scaricabarile di colpe – conclude Barbera -. Il passato è già abbastanza pesante per insegnarci a guardare avanti per costruire insieme, non per distruggere e farci del male”.
Fonte: www.redattoresociale.it
17 gennaio 2012