Il Congo abbandonato a se stesso


Movimento Lotta Fame nel Mondo


La casa dei cooperanti MLFM in Ruanda, a Byumba, punto d’accoglienza per i volontari che dal Congo cercano riparo in Ruanda.


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E’ un’escalation di violenza quella che sta flagellando il Congo in questi giorni, da quando i ribelli del Movimento 23 marzo (M23) dopo essersi spinti verso Goma (capitale del Nord Kivu) e dopo aver combattuto nella città, si stanno spostando verso il sud Kivu, verso Bukavu dove in città ieri si sono avute sparatorie e la popolazione è terrorizzata. Queste le parole di Natalina Isella, laica consacrata che a Bukavu segue il centro d’accoglienza Ek’Abana sostenuto da MLFM: “Purtroppo i disordini si stanno estendendo a Bukavu. Oggi la città era bloccata con un po’ di spari da far paura. Le bambine (del Centro Ek Abana, ndr.) sono tornate da scuola, una bambina piangeva per la paura perché vedeva che tutta le gente scappava … In città non si può andare. Ora tutto  è tornato calmo, ma tutto è bloccato, bisogna stare in casa, speriamo in bene per la giornata di domani (notizia di mercoledì 21/11/2012)”.
I cooperanti basati a Goma invece sono stati evacuati. Dalle ultime informazioni pervenuteci da Omar Fiordalisio, cooperante bergamasco con MLFM in Ruanda, pare però che anche la città di Gisenyi (in Ruanda, al confine con il Congo) sia stata nel pieno dei combattimenti, mentre il numero di sfollati sale a 500.000 persone che cercano rifugio in Ruanda, Uganda, RDC e Tanzania, dalla primavera scorsa a oggi. MLFM ha dato la propria disponibilità ad accogliere i cooperanti e i volontari che stanno fuggendo dalla zona interessata dal conflitto presso la propria casa di Byumba”.
 
Il territorio ruandese è ormai pienamente coinvolto negli scontri. MLFM chiede che la comunità internazionale si adoperi affinché venga posto fine a questo eterno conflitto, così come è indispensabile che le autorità di Kinshasa si assumano le proprie responsabilità per adempiere al proprio compito di proteggere i civili e le popolazioni costrette a scappare, potenziando la presenza di truppe regolari, mentre Kagame, presidente ruandese deve fare un passo indietro nella  sua logica egemonica di un lembo di terra (il Kivu) certamente ricco e strategico per il Ruanda, ma che può portare il conflitto ad avere risvolti tragici che vanno bel al di là dei confini congo/ruandesi. E’ notizia di oggi, giunta in MLFM, che la settimana prossima l'Assemblea Parlamentare Paritetica ACP-UE si riunirà in Suriname e voterà una risoluzione sulla situazione nell'est della RDCongo. C’è da sperare che serva a sedare gli animi per porre le basi di un rinnovato dialogo tra i due Paesi.
 
Riportiamo infine la testimonianza del dott. Roger, congolese, medico presso l’Ospedale FOMULAC nel Kivu, in formazione per conto di MLFM presso l’Azienda Ospedaliera di Lodi che ieri, mercoledì 21/11, ci scrive questa breve: “E’ difficile, insopportabile. Sto seguendo quanto dice il portavoce del Movimento M23 in diretta su France 24. Vogliono far cadere il governo di Kinshasa. E’ un progetto preparato da molto tempo, un complotto regionale e un tradimento interno. Mi dico ottimista: spero che non sarà così. Che possa Dio aiutarci, aiutare le nostre famiglie, sorelle, fratelli e amici a far fronte alla tristezza, alla fame, alle violenze, ai disastri. La MONUSCO intanto è sparita da Goma. La situazione umanitaria è catastrofica. I ribelli intanto si sono già diretti verso il sud a Bukavu. Il Consiglio di Sicurezza riunitosi ieri (martedì sera) in urgenza su richiesta della Francia ha condannato la presa di Goma, ma niente di concreto è stato ancora fatto. Il Congo è abbandonato a se stesso. Il popolo congolese muore nell’anima”.
 
MLFM fa appello e chiede aiuto a tutte le persone di buona volontà perché si informino, seguano la vicenda, non chiudano gli occhi e siano portavoce nel loro piccolo di quanto sta accadendo. La crisi ruando-congolese non è meno devastante di quanto si sta verificando in Medio Oriente, in Palestina, a Gaza; è solo geograficamente più distante.

Fonte: Movimento Lotta Fame nel Mondo
22 novembre 2012

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