Raid su Gaza, razzi su Israele. “Invasione di terra entro weekend”
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Fonti militari al Times: pronti a muoverci in un’ora. Obama fa pressione su Egitto. Ministro Esteri Tunisi nella Striscia.
Mentre Israele sembra pronto a un’offensiva di terra a Gaza, il quartier generale del governo di Hamas è stato colpito oggi dall’aviazione israeliana, nel quarto giorno di offensiva nella Striscia. Alti ufficiali dell’esercito israeliano ritengono che l’offensiva di terra inizierà questo fine settimana. Stando a quanto riferito da queste fonti al quotidiano britannico The Times, le forze armate hanno ricevuto l’ordine di prepararsi “ad essere pronti al massimo livello”. “Il nostro attuale livello di mobilitazione – hanno fatto sapere le fonti – è tale che quando l’ordine arriverà, potremo muoverci nell’arco di un’ora”. Ieri sera, il governo israeliano ha autorizzato la mobilitazione di 75.000 riservisti.
Intanto continuano i raid israeliani. “L’esercito – ha confermato un portavoce – ha preso di mira il quartier generale di Ismail Haniye (capo del governo di Hamas) a Gaza”. Sull’account Twitter ufficiale delle forze armate israeliane si precisa che “nelle ultime sei ore l’esercito ha preso di oltre 85 siti terroristici”. I morti nella Striscia sono oltre 30 nel corso dei raid degli ultimi giorni.
Lo Stato ebraico ieri ha annunciato la mobilitazione di fino a 75mila riservisti contro le milizie palestinesi e l’esercito ha bloccato tutte le strade di accesso alla Striscia, considerata ormai all’interno di una zona di operazioni militari e dunque interdetta al traffico civile. Sono queste mosse che lasciano prevedere una nuova offensiva via terra per andare a colpire Hamas nel cuore del suo territorio. Un’operazione di alto valore mediatico per il governo Netanyahu che in gennaio si presenterà alla prova delle urne.
Sull’altro fronte, i razzi di Hamas cercano di colpire le città israeliane: s Gerusalemme le sirene di allarme antiaereo hanno risuonato ieri, le brigate di Izzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato il lancio di un razzo Qassam contro la Città santa in una zona disabitata della colonia di Gush Letzion, a Sud-Ovest della città Santa dello Stato ebraico, distante 65 km dalla Striscia di Gaza. Poco dopo l’esplosione, le autorità hanno chiesto alla popolazione di usare i rifugi antiaerei. Hamas avrebbe detto di aver cercato di colpire la Knesset, il Parlamento israeliano.
Inviti alla tregua sono arrivati dal mondo. Il presidente americano Barack Obama ha avuto un nuovo colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il resoconto è diplomatico: Obama, si fa sapere, ha ribadito il sostegno di Washington al diritto di Israele di difendersi. Ma le pressioni più forti della Casa Bianca, che vorrebbe a ogni costo evitare un’offensiva di terra, si rivolgono adesso all’Egitto affinché agisca da mediatore. Intanto, il ministro degli Esteri tunisino, Rafik Ben Abdessalem, è giunto nella Striscia.
Fonte: www.tmnews.it
17 novembre 2012