I 19 mesi di vita del Governo
Articolo 21
Il "Dopo Prodi" analizzato da Articolo21 "Poco più di diciannove mesi caratterizzati da numerose difficoltà e ricorsi al voto di fiducia, per via di una maggioranza risicatissima a Palazzo Madama, dove più di una volta sono stati decisivi i senatori a vita".
E' il 17 maggio 2006 la "data di nascita" del Governo Prodi caduto oggi nell'Aula del Senato. Poco piu' di diciannove mesi caratterizzati da numerose difficolta' e ricorsi al voto di fiducia, per via di una maggioranza risicatissima a Palazzo Madama, dove piu' di una volta sono stati decisivi i senatori a vita. L'esecutivo, che per adesso resta formalmente in carica per l'ordinaria amministrazione, conta al suo interno 25 ministri (erano 26 prima delle dimissioni del Guardasigilli Clemente Mastella), 10 viceministri e 65 sottosegretari, per un totale di 100 componenti. Tra i temi caldi che hanno portato fibrillazioni nella maggioranza di Governo c'e' certamente la politica estera.
Il 21 febbraio del 2007 in Senato una risoluzione di approvazione della linea del Governo sulla partecipazione italiana nelle forze non raggiunge il quorum di maggioranza di 160 voti favorevoli (arriva a quota 158), e Prodi rassegna le dimissioni. Tre giorni dopo il presidente della Repubblica Giorgio Napoletano le respinge, e il Governo si ripresenta in Parlamento per la fiducia. Al Senato l'esecutivo ottiene 162 voti favorevoli, con il sostegno di 4 senatori a vita. Intanto a Palazzo Madama Sergio De Gregorio, eletto nell'Italia dei Valori, fonda il movimento Italiani nel Mondo e passa con il centrodestra, mentre Marco Follini, che era stato eletto con l'Udc, fonda Italia di Mezzo e approda nella maggioranza. La crisi si chiude il 2 marzo con la fiducia alla Camera. A fine marzo, ancora sulla politica estera (il rifinanziamento delle missioni dell'esercito italiano), la maggioranza fa fatica a mantenere la compattezza. Il senatore Franco Turigliatto (ex Rifondazione Comunista) vota contro, ma il Governo nella circostanza ottiene il sostegno dell'Udc (Pier Ferdinando Casini pochi giorni fa si e' detto "fiero" di aver votato "per sostenere le missioni italiane all'estero"). Gli altri partiti della Cdl si astengono. In estate le fibrillazioni riguardano la riforma della giustizia e alcuni emendamenti del senatore dell'Ulivo Roberto Manzione, su cui il Governo va sotto, ma la maggioranza nel complesso tiene e approva la riforma Mastella. A ottobre la maggioranza fa quadrato attorno al viceministro dell'Economia Vincenzo Visco e respinge in Senato una mozione di sfiducia promossa dalla Cdl in merito ai contrasti con il comandante della guardia di finanza Roberto Speciale. Il 14 ottobre con le Primarie che eleggono segretario Walter Veltroni nasce ufficialmente il Partito Democratico, di cui Romano Prodi e' presidente. Il partito nato dalla fusione di Ds e Margherita, secondo molti esponenti degli alleati dell'Unione, diventera' un elemento di forte instabilita' per la coalizione. Veltroni ribadisce invece in piu' occasioni il sostegno al Governo Prodi. A meta' novembre l'esecutivo passa al Senato la prima difficile prova della Finanziaria, con 161 voti favorevoli e 157 contrari (l'approvazione definitiva arrivera' il 21 dicembre). Lamberto Dini intanto insieme ad altri due senatori fonda il movimento dei Liberaldemocratici e chiede al Governo un cambio di rotta nella politica economica.A dicembre per il Governo arriva anche il via libera al Protocollo sul Welfare siglato in estate con le parti sociali. Il 2008 nei programmi dell'esecutivo si apre con la verifica di maggioranza per il rilancio dell'azione di Governo, ma il 16 gennaio scoppia il caso Mastella, con la moglie del ministro della Giustizia Sandra Lonardo agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine avviata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Anche il ministro e' indagato, e si presenta alla Camera per annunciare le sue dimissioni. E' l'inizio del terremoto politico che porta l'Udeur a uscire dalla maggioranza e a decretare la caduta del Governo Prodi stasera al Senato.