Nigeria, attaccata una chiesa. I morti sono almeno 20


Avvenire


L’attacco, durato oltre venti minuti, è avvenuto quando un commando armato composto da dieci persone si è avvicinato a bordo di un minivan alla chiesa gremita di fedeli raccolti in preghiera.


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Nigeria, attaccata una chiesa. I morti sono almeno 20

​È salito ad almeno 20 morti il bilancio dell'attacco alla chiesa evangelica "Deeper Life Bible" di Otite, nello stato federale di Kogi, Nigeria centrale, secondo quanto riferiscono alcuni testimoni al quotidiano Daily Trust. Fonti ufficiali dell'esercito, rilanciate dall'agenzia di stampa nazionale 'Nan', confermano per il momento la morte di 16 persone. Numerosi sono i feriti, di cui alcuni in gravissime condizioni, dice all'Agi Yushau Shuaib, portavoce dell'Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze (Nema).

L'attacco, durato oltre venti minuti, è avvenuto nella notte di lunedì quando un commando armato composto da dieci persone si è avvicinato a bordo di un minivan alla chiesa gremita di fedeli raccolti in preghiera per la funzione serale del lunedì. Gli assalitori hanno prima lasciato la chiesa al buio; quindi hanno fatto irruzione, sparando all'impazzata, mentre altri complici si erano appostati all'uscita, barricando le porte della chiesa  e impedendo così a chiunque di scappare. Al momento, l'assalto non è stato rivendicato ma l'attenzione degli inquirenti si rivolge al gruppo terroristico di matrice islamica Boko Haram, anche se lo stato di Kogi in passato non ha mai registrato attacchi di questa portata da parte del gruppo responsabile dal 2009 della morte di almeno 1.600 persone.

L'attentato arriva in un momento in cui pare riacutizzarsi il conflitto tra Boko Haram e il governo. Il capo dello Stato, Goodluck Jonathan, nelle ultime ore è dovuto intervenire direttamente per condannare la richiesta di Boko Haram di dimettersi e di convertirsi dal cristianesimo all'islam. "Quando i nigeriani votarono nel 2011 Jonathan come loro presidente", ha affermato il suo portavoce, Reuben Abati, "sapevano che stavano votando per un cristiano. In qualità di presidente Jonathan è il leader sia dei musulmani sia dei cristiani", e di certo "non può essere intimidito da nessun individuo o gruppo di persone: Jonathan ha ricevuto dai nigeriani il mandato di servire la patria e nessuno mai potrà chiedergli di dimettersi". A domandarglielo era stato il leader di Boko Haram in persona, Abubakar Shekau, che in un video postato sabato su Youtube si era rivolto direttamente a Jonathan 'invitandolò "ad abbandonare il potere, pentirsi e abiurare al cristianesimo".

Jonathan è il primo presidente cattolico della Nigeria. Nello stesso video Shekau si scaglia contro il presidente Usa, Barack Obama, ricambiandogli la definizione di "terrorista". L'amministrazione americana nelle scorse settimane aveva infatti inserito Shekau e altri due leader di Boko Haram, ma non l'intero gruppo, nella lista delle 'organizzazioni terroristiche internazionalì. Boko Haram, che in teoria afferma di voler islamizzare l'intera nazione, è attivo soprattutto nel nord della nazione e nella capitale. Le ultime violenze rivendicate da Boko Haram risalgono a domenica quando un'auto bomba è andata a schiantarsi contro una
pattuglia di militari a Damaturu, capoluogo dello Stato nord-orientale di Yobe, uccidendo alla fine otto persone, sei soldati e due civili. Nello stesso giorno, ma un po' più a est, a Maiduguri, capoluogo di Borno, un commando armato ha freddato un poliziotto e un impiegato in pensione dell'ufficio immigrazione.

«IL PRESIDENTE CRISTIANO SI CONVERTA». Il gruppo terrorista, intanto, alza il tiro. Ieri il presidente cristiano Goodluck Jonathan, ha condannato la richiesta del gruppo fondamentalista Boko Haram di dimettersi e di convertirsi dal cristianesimo all'Islam. "Quando i nigeriani votarono nel 2011 Jonathan come loro presidente", ha affermato il suo portavoce, Reuben Abati, "sapevano che stavano votando per un cristiano. In qualità di presidente Jonathan è il leader sia dei musulmani sia dei cristiani", e di certo "non può essere intimidito da nessun individuo o gruppo di persone: Jonathan ha ricevuto dai nigeriani il mandato di servire la patria e nessuno mai potrà chiedergli di dimettersi".

La richiesta era stata presentata dal leader di Boko Haram in persona, Abubakar Shekau, che in un video postato su Youtube si era rivolto direttamente a Jonathan invitandolo "ad abbandonare il potere, pentirsi e abiurare al cristianesimo". Jonathan è il primo presidente cattolico della Nigeria. Nello stesso video Shekau si scaglia contro il presidente Usa, Barack Obama, ricambiandogli la definizione di "terrorista".

L'amministrazione americana nelle scorse settimane aveva infatti inserito Shekau e altri due leader di Boko Haram, ma non l'intero gruppo, nella lista delle organizzazioni terroristiche internazionalì.

Boko Haram, che in teoria afferma di voler islamizzare l'intera nazione, è responsabile dal 2009 della morte di almeno 1.600 persone in Nigeria. Le ultime violenze rivendicate o attribuite a Boko Haram risalgono a domenica quando un'auto bomba è andata a schiantarsi contro una pattuglia di militari a Damaturu, capoluogo dello stato nord-orientale di Yobe, uccidendo alla fine otto persone, sei soldati e due civili. Nello stesso giorno, ma un pò più a est, a Maiduguri, capoluogo di Borno, un commando armato ha freddato un poliziotto e un impiegato in pensione dell'ufficio immigrazione.

Fonte: www.avvenire.it
7 Agosto 2012

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