Acqua, il continente pronto per il Forum di Marsiglia


Misna


Ci aspettiamo molto dal Forum mondiale dell’acqua. Dopo molti anni di scambi di opinione e dibattiti al solo livello teorico, questa edizione dovrebbe essere quella delle azioni da compiere sul terreno.


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Acqua, il continente pronto per il Forum di Marsiglia

“Ci aspettiamo molto dal Forum mondiale dell’acqua. Dopo molti anni di scambi di opinione e dibattiti al solo livello teorico, questa edizione dovrebbe essere quella delle azioni da compiere sul terreno. Gli organizzatori hanno chiesto a ogni continente di arrivare con in mano l’elenco di nove obiettivi e possibili soluzioni per rispondere alle sfide del settore dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari. Siamo pronti per Marsiglia con la speranza di trattenere l’attenzione dei donatori” dice alla MISNA l’ivoriano Sylvain Usher, segretario generale dell’Associazione africana dell’acqua (Aae/ AfWa), a una settimana dall’apertura del VI Forum mondiale dell’acqua in programma nella seconda città francese dal 12 al 17 marzo.

Nel fitto programma dei lavori del forum ufficiale al Palazzo dei congressi si prevedono una ventina di riunioni ad alto livello, circa 300 sessioni e incontri con la partecipazione di 140 delegazioni ministeriali, 80 ministri, 600 organizzazioni, 1300 giovani, e decine di rappresentanti aziendali. In parallelo si terrà il Forum alternativo mondiale dell’acqua (Fame), che si presenta come un’alternativa concreta all’appuntamento organizzato dalle società transazionali e dalla Banca mondiale. Obiettivo di ‘Fame’ è quello di denunciare la mercificazione dell’acqua, l’influenza delle grandi multinazionali sull’agenda mondiale dell’acqua e i fallimenti delle politiche per la liberalizzazione dell’acqua.

“In Africa l’esperienza ci ha già insegnato che il privato non è sempre sinonimo di miglior servizio, ma affidare il settore ai privati non deve neanche essere un argomento tabù. Basti pensare che molte società di proprietà dello Stato vengono gestite, con successo, come se fossero private. L’importante è che i termini degli accordi siano resi pubblici, siano chiari e trasparenti” dice ancora alla MISNA il responsabile africano, smorzando i toni polemici che “non sempre sono costruttivi”.

Tra le questioni e le soluzioni che l’Africa porterà a Marsiglia c’è la gestione dei laghi e riserve di acqua transfrontaliere ma anche l’equilibrio dei conti tra spesa di produzione e prezzi al consumo. Compito dell’Associazione africana dell’acqua è stato di studiare la possibilità di creare cinque centri di eccellenza regionale sul continente e 10 centri nazionali. “Ricerca, formazione e tecnologia sono strumenti decisivi per raggiungere entro il 2015 gli obiettivi di sviluppo del Millennio per quanto riguarda l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. A disposizione abbiamo già molti esperti africani in grado di affrontare la sfida, a cominciare da quelli dell’Accademia africana dell’acqua basata a Kampala. Ora serve valorizzare le nostre competenze creando una rete di persone le cui competenze siano in grado di rispondere ai bisogni degli operatori del settore” conclude Usher.

Fonte: www.misna.it
6 Febbraio 2012

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