San Suu Kyi si candida a elezioni, entusiasmo a Yangon


Misna


In centinaia hanno festeggiato la registrazione della candidatura di Aung San Suu Kyi, icona della dissidenza contro il regime birmano, per le elezioni legislative parziali in programma il 1° aprile.


CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+
San Suu Kyi si candida a elezioni, entusiasmo a Yangon

La capofila della Lega nazionale per la democrazia (Nld), tornata qualche settimana fa ad essere un partito politico riconosciuto, si candida per la circoscrizione di Kawhmu, a sudovest dell’ex capitale Yangon.

Le legislative parziali sono organizzate per eleggere 48 deputati, i cui seggi all’Assemblea di Naypyidaw sono rimasti vacanti dopo le elezioni del novembre 2010, le prime organizzate dalla giunta in circa un ventennio. La Nld presenta una quarantina di candidati.

La Lega fu costretta allo scioglimento e bandita dalla Commissione elettorale il 14 settembre 2010 in seguito alla decisione di boicottare le elezioni parlamentari del 2010, le prime in 20 anni organizzate dalla giunta. Il partito dell’attivista per la democrazia Suu Kyi, insignita del Nobel per la Pace, fu ritenuto il vincitore delle elezioni parlamentari del 1990 ma i militari respinsero i risultati e mantennero il potere. Da quel momento Suu Kyi passò buona parte degli anni successivi agli arresti domiciliari, fino alla liberazione poco più di un anno fa.

La ripresa dell’attività politica della Lega nazionale per la democrazia rientra nell’ambito di una serie di provvedimenti di apertura da parte del regime autoritario di Naypyidaw, impegnato nel tentativo di mostrare un volto più democratico alla comunità internazionale per ottenere la rimozione delle sanzioni economiche cui è soggetto. Da un anno il governo ha moltiplicato le riforme: amnistie e liberazioni di detenuti politici, diritto di creare sindacati e diritto allo sciopero, diritto a manifestare, pace con le ribellioni Karen e Shan. La comunità internazionale saluta con grande enfasi il vento del cambiamento e ipotizza la revoca delle sanzioni internazionali che pesano sul governo asiatico.

Fonte: http://www.misna.org
17 Gennaio 2012

CondividiShare on FacebookTweet about this on TwitterEmail to someoneGoogle+

Lascia un commento