Raid Nato a 150 Km da Tripoli


lastampa.it


Sarebbe Khamis il figlio di Muammar Gheddafi ad essere rimasto ucciso in un raid Nato a Zliten, 150 km a est di Tripoli, in cui hanno perso la vita complessivamente 32 persone. Lo riferisce un portavoce dei ribelli libici.


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Raid Nato a 150 Km da Tripoli

Khamis, sesto figlio del colonnello libico Muammar Gheddafi, sarebbe stato ucciso in un raid aereo della Nato eseguito su Tripoli all’alba di oggi. Lo riferisce Mohammed Zawawi, un portavoce dei gruppi insurrezionali a Bengasi, che ha citato come fonti l’intelligence nelle file del regime.

Khamis, laureato presso l’accademia militare di Tripoli, era a capo di una importante brigata fedele al regime. Era stato dato per morto già nel marzo scorso, quando i jet della Nato hanno colpito i carri armati della 32/a Brigata che marciavano verso Bengasi. Pochi giorni dopo però era ricomparso in pubblico. Se confermato, sarebbe il secondo figlio di Gheddafi ad essere rimasto ucciso nei raid Nato: l’altro è Saif al-Arab, morto con tre nipoti del raiss nel maggio scorso, come annunciato dal regime di Tripoli. Insieme a Khamis sarebbero morte altre 32 persone.

Intanto il vice ministro degli Esteri Khaled Kaaim ha denunciato che i ribelli hanno sabotato un oleodotto nella regione di Jebel Nefussa, area montagnosa a sud est di Tripoli. «I ribelli hanno spento una valvola e posto del cemento sopra di essa», ha detto citato dalla tv di Stato libica. Questa azione, ha spiegato, ridurrà l’elettricità disponibile per la capitale, così come la disponibilità di petrolio e di gas utilizzata nella raffineria di Zawiyah per generare elettricità.

Kaaim ha poi lamentato che a Tripoli stanno scarseggiando cibo e medicine. Gli abitanti della capitale hanno sofferto ieri di un lungo blackout, ha detto, e lamentano l’assenza di bombole a gas. La Nato «vuole creare una crisi umanitaria in Libia mentre la sua missione è quella di proteggere i civili», ha poi concluso Kaaim.

Fonte:http://www3.lastampa.it
5 Agosto 2011

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