Referendum, l’appello delle associazioni: “Si gioca una partita vitale”
Redattore Sociale
Si moltiplicano gli appelli dalla Uisp, alle Acli, dal Cnca alla Lav, da Cittadinanzattiva al Movi. “Non possiamo lasciare ai nostri figli un’enorme pattumiera di rifiuti tossici ingestibili”.
Roma – Si mobilita il mondo delle associazioni per invitare gli italiani al voto. Quattro sì per il bene comune è l’appello che arriva tra le altre da Uisp, Acli, Cnca per il 12 e 13 giugno. Iniziamo dalle Acli, che in documento della presidenza nazionale formalizzano la posizione e offrono le motivazioni principali delle scelte su acqua, nucleare e legittimo impedimento. “Il referendum abrogativo – si legge nel testo – è uno strumento incompleto e insufficiente da solo a governare le grandi questioni. Malgrado ciò, rimane un passaggio fondamentale verso la democrazia partecipativa. Purché l’esercizio del diritto di voto dei cittadini sia letto come punto di partenza per un dialogo fecondo sui temi che riguardano l’Italia e il suo futuro. E’ soprattutto sui due quesiti riguardanti la gestione dei servizi idrici che i circoli e i territori delle Acli si sono mobilitati. Lo dimostra il milione e 400 mila firme che l’associazione ha contribuito a raccogliere".
La Uisp sensibilizza il mondo dello sport: “L’acqua è un diritto di tutti, non un bene privato sul quale costruire profitti. Questa è la rivoluzione culturale che chiediamo, nella quale lo sport sociale e per tutti è in prima fila”. “Quattro ‘sì’ per la democrazia, la partecipazione e per voltare pagina”, dice Filippo Fossati, presidente nazionale. Per sostenere il “sì” ai questi referendari sull’acqua pubblica l’Uisp ha prodotto uno spot video e audio con la partecipazione amichevole dell’attore Massimo Ghini.
Ecco l’appello di Cittadinanzattiva: “Invitiamo i cittadini ad andare a votare e ad indicare 2 Sì per l’acqua pubblica, perché non abbiamo alcuna garanzia che la gestione privata produca una migliore qualità del servizio e i dati ci confermano invece tariffe più alte laddove la gestione è affidata a privati”. Ad oggi infatti, come mostrano i dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva (il dossier è scaricabile dal sito www.cittadinanzattiva.it) l’acqua costa di più laddove la gestione è affidata ai privati.
“Dinanzi a questioni così importanti bisogna prendere posizione”, afferma don Zappolini del Cnca. “Questi quattro referendum riguardano il modo in cui intendiamo gestire i beni comuni e la nostra concezione della legalità, dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Su questi temi non si può andare al mare o far finta di niente. Bisogna prendere posizione”.
“Tre Sì, senza se e senza ma”. E' questo il messaggio che la Lav lancia ai cittadini italiani. “La nostra posizione è per un netto ‘Sì’ a tutti e tre i referendum ambientalisti, per difendere principi etici ed ambientali di primaria importanza”, dice Ciro Troiano, responsabile Lav Tutela Ambiente – . Non schierarsi nettamente per il Sì rappresenta la rinuncia simbolica a valori e beni collettivi”. Anche il MoVI (Movimento di Volontariato Italiano) lancia un appello: “Facciamoci questo regalo, in occasione dei 150 anni della nostra Italia: andiamo a votare e portiamo con noi parenti, amici, vicini di casa!”.
Il Movimento difesa del cittadino rilancia la campagna 1×10=Quorum, che consiste nell’attivarsi tutti per convincere altre 10 persone per andare a votare: “Ora tocca agli elettori, che si devono mobilitare per andare in massa a votare, qualunque sia la loro convinzione sui vari quesiti”.
Fonte: www.redattoresociale.it
10 Giugno 2011