In vista del Seminario di Assisi… vi racconto il mio disagio


La redazione


Dal 15 al 17 aprile 2011 il movimento per la pace s’incontrerà ad Assisi. La Lettera aperta di Marina Baretta, Assessore del comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI).


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In vista del Seminario di Assisi... vi racconto il mio disagio

Caro Flavio e care/i amiche/ci,
vi scrivo queste righe perchè sento il bisogno di esprimere e condividere con voi alcune riflessioni in vista del seminario previsto ad Assisi il 15, 16, 17 Aprile, durante il quale spero ci rivedremo.
Esprimo queste considerazioni perchè ritengo lo scambio con voi un momento prezioso e necessario per potermi/ci districare in questa difficile situazione attuale.
Vi esprimo il disagio che sento e provo in ogni momento davanti a bambini, donne, uomini, ragazze e ragazzi che muoiono nel mare e che, se non muoiono, arrivano come deportati in una terra che non sa come accoglierli e che, davanti al dramma delle persone, toglie loro lacci e cinture, come se questo atto umiliante desse a noi sicurezza e responsabilità davanti a chi da giorni non mangia, non dorme, non vive.
Sento intorno a me e, talvolta, anche dentro di me, impreparazione e difficoltà ad affrontare la situazione, che aumentano, tutti i giorni, davanti a immagini e racconti che ci fanno apparire il problema ancora più grande e irrisolvibile e ci portano a discutere sulla provenienza dei migranti sulle distinzioni di status più che sulle loro necessità umane.
L'unico aggangio positivo e consolatorio è che la nostra regione ha saputo condurre un piano di accoglienza che dimostra la possibilità di un lavoro degno di chi amministra.

Vivo il disagio davanti alle guerre e a quella che ora ci passa davanti in modo più attuale e dove ancora una volta l'attacco armato diventa l'unica soluzione, utile, giustificata e necessaria per… liberare un popolo da chi.. non sappiamo, da cosa… non capiamo.
E mentre donne e uomini e bambine muoiono nel mediterraneo le armi navigano tranquille arrivando puntuali in tutte le destinazioni previste e non affondano, non hanno intoppi, non vengono mai sequestrate.

Mi indigno davanti alle parole: scudi umani, mercenari, errori che uccidono per sbaglio, le scuse davanti a tragedie previste.
E non mi soffermo, ma dovrei farlo sui disastri in oriente, sulle tragedie che l'uomo stesso ha creato in un'ottica di distruzione del mondo e sugli altri eventi che invadono il mondo.

Sono tutte cose scontate, lette, dette, ma ancora vorrei comunicarvi il disagio perchè nel dibattito attuale è difficile lavorare e rappresentare qualcuno e qualcosa. E' difficile essere rappresentanti di pace in un clima dove anche le persone più vicine giustificano e approvano un intervento armato come utile, dove il mondo politico e ammnistrativo e cittadino dichiara la propria difficoltà e dove la guerra viene confusa con parole come liberazione, protezione, azione di difesa e dove tutto questo parlarne in un unico senso, a parte qualche voce ai margini, ci sta facendo abituare alla trappola che sta rendendo il mondo un fuoco in esplosione e che sta rendendo noi complici di un programma che non mi/ci appartiene e, soprattutto, sta comunicando ai giovani tutto questo e l'inesorabilità della guerra.
Queste poche righe per dire che sento il bisogno di strumenti, di chiavi di pensiero, di controinformazione, di chiarezza per poter promuovere anche a livello locale un dibattito e delle riflessioni che portino a una maggiore conoscenza e consapevolezza.
Per questo ritengo importante il seminario di Assisi, che già lo era quando è stato programmato , ma che oggi più che mai può essere un momento importante per noi, per la nostra formazione e per il compito che svolgiamo e vi chiedo di inviarmi documenti, note, comunicazioni, proposte che possano aiutarmi a muovermi in questo diffcile momento.
Vi ringrazio e mi scuso se le cose che ho scritto rischiano di essere banali e scontate, ma pensando
alla forza che l'incontro di Perugia mi aveva dato nell'impegno a portare avanti il lavoro sulla pace e i diritti umani ho sentito l'esigenza di comunicare con voi attraverso queste parole.
Grazie per il lavoro che portate avanti e un caro saluto a tutte/i.

Marina Baretta assessore
Comune di Tavarnelle Val di Pesa (FI)

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