L’Aquila, la rabbia cede il posto alla rassegnazione
Alberto Puliafito
Due anni dopo il sisma che sconvolse l’Abruzzo, il sentimento dominante fra i cittadini del capoluogo è la depressione per tutte le promesse fatte e mai mantenute. La fiaccolata della memoria il 5-6 aprile (gli appuntamenti).
Due anni dopo il terremoto ci sono ancora i militari a presidiare la zona rossa dell’Aquila. Se provi ad andare oltre ti dicono “di qui non si passa”, ma non sono convinti nemmeno loro. Così, girando un paio di vicoli si trovano transenne spostate, persone che camminano senza problemi nel centro storico, Piazza della Repubblica con il “Palazzo del Governo” puntellato (e dietro l’ingresso, inibito al passaggio, si intravede un enorme cumulo di macerie).
Persino i militari sembrano rassegnati a stare lì. Dovevano rimanerci fino al 31 marzo di quest’anno. Fino a quando durerà? “Non si sa”, dicono.
Sono così poco convinti che in realtà, per la zona rossa, si può passeggiare tranquillamente.
Ci sono cartelli di “vietato l’ingresso”, ci sono i puntellamenti. Molti sembrano appena fatti. Dietro un angolo, materiale per la messa in sicurezza lasciato in terra.
Il centro storico, quello oltre Piazza Duomo, dove si fermano le televisioni, è spettrale: una città fantasma, silenziosa, abbandonata. Qualche curioso che si avventura dice: “Quant’era bella, questa piazzetta”. Poi se ne va.
Nella parte ufficialmente non inibita al traffico pedonale, ecco le venti delle 185 attività commerciali del centro che hanno riaperto.
Eppure, nonostante questo quadro desolante, a parlare con gli aquilani che si incontrano – ben pochi per una domenica di sole – non ci si può che stupire: anche loro sembrano rassegnati, come i militari.
“La rabbia ha lasciato il posto alla depressione”, dice Antonietta Centofanti, che pure continua ad animare il comitato dei parenti delle vittime della casa dello studente.
“Il fatto è che siamo stanchi. Vogliamo ricominciare a vivere una vita normale. Vogliamo sapere come e quando ritorneremo nelle nostre case, quelle vere” dice Elisa Cerasoli “Da fuori, ci dicono che dovremmo rimboccarci le maniche, ma ancora oggi se io dovessi entrare in casa mia da sola, rischierei fino a 800 euro di multa. E posso presentare il progetto per ricostruire casa mia solo ora. Due anni dopo”.
Simona Giannangeli, avvocato: “Per rientrare in casa dovrei andare dai Vigili del Fuoco, mettermi in lista d’attesa, indossare un casco, salire tre piane di palanche di ferro e limitarmi a guardare, perché non ho più nulla da portare via”.
E’ evidente: due anni di proteste e di bugie hanno sfibrato molti, anche se voci di dissenso continuano a levarsi all’annuncio che, probabilmente, Silvio Berlusconi verrà all’Aquila.
Se il premier si presentasse e se accettasse il confronto con i terremotati – cosa mai accaduta in almeno due dozzine di visite – dovrebbe rendere conto di molte promesse non mantenute.
Non ultima, quella che riguardava il G8. Sono 917 i palazzi storici e le chiese inagibili, 100 gli edifici storici ancora da mettere in sicurezza. E i puntellamenti invecchiano e sono a rischio stabilità. Luciano Marchetti (Protezione Civile) aveva stimato in 3,5 miliardi di euro la cifra necessaria per recuperare il patrimonio artistico del capolougo abruzzese. Berlusconi disse che ci avrebbero pensato i grandi del mondo, quando decise di trasferire, in pompa magna, il G8 all’Aquila. Peccato che la “lista nozze” del G8 non abbia dato alcun frutto: i soldi promessi dai grandi del mondo per “adottare” i monumenti da ristrutturare latitano. 450 milioni promessi, ne sono arrivati appena 29.
Ma non c’è solo il centro storico. Allontanandosi dalla zona rossa, verso L’Aquila ovest, per esempio, c’è il paesaggio lunare, quasi post-atomico di Via Germania: cumuli di macerie e palazzi deserti.
Poi il quartiere di Pettino, dove i palazzi ricordano uno scenario di guerra. E’ un quartiere completamente abbandonato a se stesso, case distrutte senza alcun intervento di messa in sicurezza, ancora macerie ma nessun militare a presidiare: solo qualche transenna che giace in terra.
Rassegnata al fatto che anche lì si passi tranquillamente è che sia tutto fermo al 6 aprile 2009.
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
5 aprile 2011
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Aquila 5-6 aprile: appuntamenti
5 APRILE 2011
Aspettando la fiaccolata della memoria
Iniziative promosse da
Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente,
AVUS Associazione Vittime Universitarie Sisma, Familiari Vittime Convitto Nazionale
Dalle h.16,30 alle h. 23,00
Tendone di Piazza Duomo
– h. 16,30 Storie d’Italia:
Incontro nazionale con i Comitati dei familiari di vittime di illegalià e di associazione impegnate sul territorio in difesa della legalità e della salute.
– Testimonianze e letture tratte dal volume a cura di Luca D’Ascanio “E lieve sia la terra: 24 scrittori per i morti del terremoto in Abruzzo”
Raccolta di testi che si misura coraggiosamente con la perdita dell’altro, che di fronte alla morte sa andare oltre la compassione, mantiene rispettosa la distanza dovuta al dolore di chi non si conosce, ma rifiuta l’indifferenza.
– h. 19,30 Proiezione del cortometraggio Memoriter 1797 durata 10 minuti
Cosa unisce il Paese se non la sua fragilità paesaggistica, la sua precarietà territoriale, la sua evanescenza infrastruturale?
h. 20,00 Spaesamenti nostalgici a cura di Associazione Arti e Spettacolo
Poesie, persone e immagini per “raccontarci” in una serata dedicata alla memoria.
– h. 21,00 proiezione del film documentario Le White ( durata 45 minuti circa) di Simona Risi, premiato a Film Festival di Torino
Via Carlo Feltrinelli, 16, periferia sud est di Milano, le case d’amianto, la lotta del Comiato per ottenere la bonifica dei palazzi.
h. 23.30 Concentrazione alla Fontana Luminosa per la fiaccolata della memoria
Promossa dal Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, AVUS Associazione Vittime Universitarie Sisma, Fondazione 6 Aprile per la vita, Familiari vittime Convitto Nazionale
h. 3,32 Arrivo in Piazza DUOMO dove la fiaccolata sarà accolta dalle note del Continuo Ensemble, formazione costituita da giovani musicisti, che eseguirà Air (Andante religioso) da Aus Holbergs, op. 40 di Edvard Grieg (durata 7 minuti circa)
6 APRILE 2011
L’Aquila
Iniziative promosse dalla Fondazione 6 Aprile per la vita
GIORNATA DELLA MEMORIA
PER LE VITTIME DEL TERREMOTO
Convegno: La cultura delle prevenzione
Ridotto del Teatro Comunale dell’Aquila
Ore 16,55 Introduzione
Pier Paolo Visione Dottore Commercialista
Ore 17,05 Gli obiettivi della Fondazione 6 aprile
per la vita
Vincenzo Vittorini Presidente Fondazione 6 Aprile per la vita
Ore 17,20 La comunicazione alla popolazione in
situazioni di crisi sismiche
Satoko Oki Università di Tokio
Ore 17,30 Le caratteristiche ed i simboli del
centro storico della città dell’Aquila
Maurizio D’Antonio Architetto
Ore 18,00 Sicurezza e conservazione dei centri
storici in Italia
Claudio Modena Università di Padova
Ore 18,30 La prevenzione: un valore culturale
Walter Capezzali Deputazione Abruzzese Storia Patria
Ore 19,00 L’intervento della Caritas in Giappone
Don Ramon Mongili Caritas
Ore 19,10 Una foto per la prevenzione: affinché
tutto ciò non si ripeta…
Roberto Grillo Fotografo
Ore 19,20 Un video per la prevenzione: come
comportarsi in caso di terremoto
Angela Ciano Giornalista
Concerto del Conservatorio A. Casella
dell’Aquila
Ridotto del Teatro Comunale
Ore 19,30 Orchestra d’archi
– G.B.Pergolesi, Salve Regina
– W.A.Mozart, Divertimento KV 136
– E.Grieg, 4 pezzi per archi op 34 e op 56
Soprano G. Masi
Direttore R. Muratori
Fonte: Articolo21