Sotto le bombe a Gaza. La notte di un ragazzo


Francesco Cavalli


Ancora un racconto di Y., giovane abitante della Striscia. “Questa notte non passa. Ho preparato lo zaino.. sono pronto a scappare… Arriverà prima una bomba o il sole? Spero il sole!”


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Ogni notte è un dramma per chi vive nella striscia di Gaza.

Non di meno il giorno, ma forse il buio amplifica la paura, rende il tempo che passa più dilatato.

Ancora un pezzo di racconto di Y. dell’ultima notte a Gaza.

 

LEGGI QUI IL PRIMO RACCONTO DI Y

 

Eccoci ancora con un’altra notte piena di bombe che cadono sulle case dei civili lasciando bambini, donne e uomini morti sotto le macerie.

Ciò non vuol dire che durante il giorno questo non succeda, anzi durante il giorno l’esercito israeliano ha effettuato vari massacri e quello più tragico è avvenuto a nord della Striscia di Gaza dove due genitori hanno perso tutti i loro bambini oltre a tanti altri morti che prima stavano davanti alla loro casa. (Non vi mando il video perché davvero è difficile guardalo e vedere i bambini morti con la loro mamma che grida forte e il padre disperato e non ci crede che tutto ciò stia succedendo veramente).

Oltre ad un altro massacro a Rafah dove è morta una famiglia intera composta da mamma, nonna e bambini.

In questo momento siamo arrivati a 87 morti e 530 feriti.

La differenza tra questa notte e quelle precedenti è che le famiglie che vivono nella zona nord della Striscia sono uscite dalle loro case e sono alla ricerca di un posto meno pericoloso in cui stare perché da questo pomeriggio fino ad ora i carrarmati dell’esercito israeliano stano bombardando tutta quella zona in modo indiscriminato, non su obiettivi specifici, per questo sono state distrutte quasi tutte le case in quella zona.

Un’altra differenza rispetto alle notti precedenti è che il bombardamento è molto più intensivo (casa mia non smette di tremare).

Stanotte nessuno si mette in pigiama a casa perché tutti abbiamo preparato lo zaino per fuggire in qualsiasi momento. È un maledetto zaino nel quale mettiamo solo le cose importante come i documenti e cose care, ma le cose che mettiamo dentro lo zaino non possono essere pesanti perché se dobbiamo uscire dalle nostre case lo facciamo correndo e dobbiamo essere molto veloci nel farlo.

Insomma, si tratta di una notte ancora più difficile.

Ho appena finito di sentire miei famigliari, amici e colleghi di lavoro e tutti come me hanno preparato quel maledetto zaino ma la domanda più importante è: e se dovessimo scappare correndo, dove possiamo andare?

Qui non c’è nessun posto sicuro, le bombe arrivano ovunque.

Non so, vedremo dove finiremo quando succederà. Esattamente come facciamo sempre quando siamo sotto le bombe, bisogna valutare ogni momento e spesso bisogna improvvisare.

Questa notte ho davvero paura, sono con il maledetto zaino e il cellulare per terra accanto alla porta di casa pronto a scappare, se riuscirò.

Sono qui, impaurito, e piango perché sento la moglie del mio vicino di casa che grida forte perché ha ricevuto la notizia che il suo fratello è morto in uno dei bombardamenti di questa maledetta notte.

Questa notte è diversa, veramente diversa e non passa. Continuo a stare seduto qui e vediamo cazzo se arriva prima la bomba o il sole. Spero il sole!

 

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