Dimenticati nella pandemia!


Corriere.it


Oggi 3 dicembre Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità dedicata a quanti sono stati lasciati indietro durante la pandemia, a partire dagli studenti!


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3dicembre

Il 3 dicembre ricorre la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, un appuntamento fondamentale all’interno dell’Agenda 2030, il programma di azione sottoscritto da 195 paesi ONU per lo Sviluppo Sostenibile.

Il Disability Day, proclamato dalla stessa istituzione mondiale nel 1992, quest’anno va a coincidere con l’Anno Internazionale delle Persone Disabili e la 13esima sessione della Conferenza della Convenzione degli Stati sui diritti per le Persone con Disabilità. Si tratta di una serie di eventi inseriti nella politica dell’Inclusione avviata dall’Onu già a partire dagli anni Settanta, per la quale, in un ambito di solidarietà, i diritti all’istruzione e alla realizzazione personale devono essere garantiti a ogni individuo senza distinzioni di sorta. Obiettivo della Convenzione, attiva dal 2006, è perciò quello di promuovere l’uguaglianza e la garanzia dei diritti delle persone con disabilità, così da permettere e agevolare il loro prezioso contributo in ogni settore sociale, che esso sia culturale, politico o economico.

 

DISABILITÀ, UN ANNO TORMENTATO
Il tema della Conferenza della Convenzione scelto dall’Onu coincide con quello che sta ormai invadendo ogni sfera della nostra società. In piena emergenza sanitaria, gli esperti si interrogheranno su come “Ricostruire meglio: verso un mondo post COVID-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. La pandemia, infatti, non ha fatto che evidenziare problematiche già presenti nell’ambito dei diritti delle persone con disabilità. Se prendiamo ad esempio il mondo scolastico in Italia vediamo che questo è colpito dall’endemica carenza di insegnanti di sostegno, il cui accesso all’insegnamento era già complicato dalla difficoltosa trafila abilitante o dal precariato ed è ora ulteriormente ritardato dal rinvio dei concorsi scolastici per l’insegnamento dovuto all’epidemia.

Alla stessa maniera, le scuole denunciano come la DaD (didattica a distanza) abbia da un lato sopperito al sostegno nella situazione di emergenza, ma abbia allo stesso tempo privato gli alunni con BES (bisogni educativi speciali) del contatto con i loro insegnanti di riferimento. Altra problematica emersa con la pandemia alla quale le persone con disabilità erano già sensibili, è il cosiddetto fenomeno delle classi-pollaio. Sempre più diffuso dopo la riforma Gelmini del 2006, il sovrannumero di alunni nelle classi scolastiche ha dimostrato di rendere la didattica sempre meno efficace, con particolare incidenza sullo sviluppo degli alunni con BES.
MEMORIE DEL LOCKDOWN
L’iniziativa proposta per quest’anno dal CNDDU (Coordinamento Nazionale dei Docenti nella Disciplina dei Diritti Umani) in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità nelle scuole è stata quella di dedicare la settimana in corso dal 30 novembre al 4 dicembre alla sensibilizzazione sul tema. Conformemente alle problematiche scelte dall’Onu e la Convenzione per quest’anno, ed anche per porre una riflessione sui drammatici sviluppi della pandemia in corso, si è proposto agli alunni con disabilità di realizzare un elaborato artistico che racconti mancanze e insegnamenti legati all’esperienza del lockdown. L’elaborato, nell’ambito dell’inclusione, sarà prodotto però dall’intero gruppo classe o comunque in gruppi più numerosi, così da promuovere la solidarietà tra gli studenti e la comprensione e condivisione collettiva delle dinamiche della disabilità.

 

Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dimenticate nella pandemia

 

 

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