Bahrein, arrivano i militari sauditi


la Repubblica


L’intervento deciso dal Consiglio di cooperazione del Golfo su richiesta del regno per supportare la repressione delle manifestazioni di piazza. Anche gli Emirati inviano truppe. Dopo i violenti scontri, gli oppositori sciiti tornano in piazza a Manama.


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Bahrein, arrivano i militari sauditi

MANAMA – Sono oltre mille i soldati sauditi arrivati nel Bahrein per contribuire all'ordine pubblico dopo le proteste della maggioranza sciita contro la dinastia sunnita dei Khalifa, da oltre due secoli al potere.
L'intervento, che fa fa parte di un'operazione decisa dal Consiglio di Cooperazione del Golfo per il ripristino della sicurezza nel regno-arcipelago, è stato definito un "atto di guerra" dall'opposizione sciita.

Dopo i violenti scontri che domenica a Manama hanno provocato 200 feriti, i manifestanti dell'opposizione si sono radunati davanti all'imponente complesso del Financial Harbour, nel distretto finanziario, considerato il simbolo della corruzione del Paese. Negozi e uffici sono stati costretti alla chiusura mentre le vie che conducono al distretto sono state bloccate dalla folla. Poco più in là, altri manifestanti proseguivano il sit-in permanente che da un mese anima Piazza delle Perle, epicentro della protesta.

E dopo l'Arabia Saudita, anche gli Emirati Arabi Uniti hanno iniziato a inviare truppe in Bahrein, per contribuire a "mantenere l'ordine e la stabilità" nella zona. Dagli Usa, l'amministrazione Obama ha invitato il Consiglio di cooperazione del Golfo a "rispettare i manifestanti in Bahrein".

A confermare la presenza di truppe straniere in Bahrein è stato un ufficiale saudita, secondo cui i soldati di Riad sono arrivati domenica. Il governo di Manama, tuttavia, non ha ancora confermato la notizia. Intanto, è insorta l'opposizione sciita la quale ha avvertito che qualunque presenza militare straniera verrà ritenuta "un'occupazione". "Consideriamo l'arrivo di soldati o di veicoli militari nel territorio nazionale una palese occupazione del regno del Bahrein e una cospirazione contro il popolo inerme", ha dichiarato l'opposizione in un comunicato.

Con l'esacerbarsi delle proteste negli ultimi giorni, era stato il governo di Manama a chiedere il sostegno degli alleati sunniti del Golfo, primo fra tutti il re saudita Abdullah. Una richiesta subito accolta dal Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc), organismo composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Qatar e Oman, oltre che dal Bahrein. Il quotidiano Gulf News, molto vicino all'esecutivo di Manama, ha riferito che le truppe messe a disposizione dal Gcc avranno l'obiettivo di contribuire al ripristino della sicurezza nel Paese ma anche quello di proteggere le infrastrutture strategiche. Tra queste, le centrali petrolifere ed elettriche ma anche i centri finanziari e bancari, considerato che il Bahrein è una delle principale piazze commerciali del Golfo.

Fonte: La Repubblica

14 marzo 2011

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