Loredana e Sharmake, buone pratiche di accoglienza e integrazione!


La redazione


Il pranzo internazionale e multiculturale di Sharmake e Loredana, conviventi grazie al progetto “Mai più Soli!”


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“Un siciliano, una colombiana, una sarda e un somalo vanno a pranzo insieme”. Non è l’inizio di una barzelletta, ma piuttosto una piccola storia di amicizia, solidarietà e buona cucina che ha visto protagonisti Loredana, Sharmake e i loro vicini di casa.

Loredana, sarda trapiantata a Perugia, e Sharmake, neomaggiorenne somalo da qualche tempo in Italia, si sono conosciuti e hanno iniziato a vivere insieme grazie al progetto Mai più Soli! – Pratiche di accoglienza a misura di ragazzo, che negli ultimi due anni ha aiutato tanti ragazzi stranieri appena diciottenni ad integrarsi in Italia grazie all’accoglienza in famiglia.

Iniziare a vivere con una persona che fino a pochissimo prima non era che un estraneo è un’esperienza che già normalmente può presentare problematiche, figuriamoci dopo mesi di tensioni a causa del lockdown! Ma sono momenti come questi che fanno capire l’importanza del vivere insieme.

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Ciao Loredana, ciao Sharmake. Come vi è venuta in mente l’idea di questa cena così “multiculturale”?

Loredana: A dire il vero non l’ho pensata in questi termini fino a quando non l’hai menzionato tu! Le persone con cui abbiamo pranzato sono semplicemente i miei vicini, persone con cui sono in confidenza. Abbiamo un buon rapporto e ci facciamo favori a vicenda, come dare da mangiare ai gatti, o curare le piante, cose così

Sharmake: Abbiamo fatto questa cena a luglio, ma in realtà è la seconda che facciamo con lo stesso gruppo. La prima è stata poco dopo l’inizio della convivenza, più o meno un mese fa, su invito dei nostri vicini di casa.

L: È stata una bella occasione per stare insieme, ci è piaciuta e allora abbiamo detto: “la prossima volta si magia da noi!”

S: Questa volta ho dato una mano anche io, ho preparato piatti tipici della Somalia: sambousa, fegato con cipolla, e un frullato di cocomero, latte e banana.

L: È stato un pranzo bellissimo, Sharmake è un ottimo cuoco.

 

Come hai imparato a cucinare?

S: È un po’ difficile rispondere. A breve inizierò un tirocinio da Mandela, un ristorante africano in corso Garibaldi, a Perugia, grazie al progetto Umbra attiva giovani della Regione Umbria, ma in realtà non sono un professionista. So preparare soprattutto piatti somali, ho imparato guardando mia mamma in cucina.

 

Che cosa pensate di queste prime settimane di convivenza?

L: Sta funzionando, Sharmake all’inizio era un po’ taciturno, ma col tempo e facendo cose insieme, con le mie amiche e coi i nostri vicini si sta aprendo sempre di più.

S: La scorsa settimana per esempio siamo andati a Castelluccio di Norcia per la fioritura, a Preci, e abbiamo fatto un giro nella zona….

L: … siamo andati al mare con le mie amiche….

S: … e devo dire che mi ha fatto uno strano effetto. Erano quattro anni, da quando sono arrivato in Italia, che non vedevo il mare.

Grazie Sharmake e grazie Loredana. In bocca al lupo per i vostri prossimi mesi di convivenza… e la prossima volta invitate a pranzo anche noi!

 

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Sharmake in questi ultimi tempi ha seguito anche un corso di prossimità per la patente, un corso di italiano A2 in modalità telematica, e in generale ha trovato nella convivenza con Loredana (e nella sua verve) l’opportunità di socializzare e potenziare le sue competenze.

L’accoglienza in famiglia è un’esperienza di condivisione, che aiuta i ragazzi coinvolti a diventare completamente autonomi, e arricchisce a livello personale e culturalmente sia il ragazzo accolto che le famiglie coinvolte.


Se anche la tua famiglia vuole provare questa esperienza

visita la pagina del progetto

Mai più soli! e candidati!

 


www.umbriaintegra.it

5 agosto 2020

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