Dalle parole ai fatti!
il Manifesto
Oggi di nuovo sciopero per il clima, con l’obiettivo di costringere i politici a passare dalle parole ai fatti. Coinvolti 157 Paesi e 2.432 città. 3.406 gli eventi. In Italia mobilitazioni in 167 comuni
I Fridays For Future (Fff) tornano in piazza oggi per il quarto sciopero mondiale per il clima, dopo quelli del 15 marzo, 24 maggio e 27 settembre.
Il sito ufficiale del movimento ha pubblicato un elenco completo delle mobilitazioni, secondo il quale nella protesta odierna sono coinvolti 157 Paesi (su 196 riconosciuti a livello internazionale) e 2.432 città, per un totale di 3.406 eventi. Per la prima volta non parteciperà fisicamente alle manifestazioni del Climate Strike Greta Thunberg. La ragazza svedese sta tornando in Europa dall’America in barca a vela per evitare emissioni. Dopo la dichiarazione di emergenza climatica adottata ieri dal Parlamento europeo ha scritto sul suo profilo Facebook: «Nel mezzo dell’oceano sono colpita da questa notizia. Non possiamo risolvere la crisi senza trattarla come tale. Speriamo che adesso intraprendano le azioni drastiche adeguate. Partecipate allo sciopero per il clima per fare pressione su di loro».
IN ITALIA saranno 167 i comuni coinvolti dalla protesta. I giovani attivisti climatici hanno tre rivendicazioni precise. La prima è il raggiungimento dello zero netto di emissioni da combustibili fossili entro il 2050 a livello globale ed entro il 2030 in Italia. Questa trasformazione dei sistemi di produzione energetica è necessaria per contenere l’aumento delle temperature a 1,5º C in più rispetto all’era preindustriale, cioè il tetto massimo indicato dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’Onu (Ipcc) per evitare alterazioni del clima che metterebbero a rischio la stessa vita umana sul pianeta.
LA SECONDA RICHIESTA è che la transizione energetica sia attuata su scala mondiale all’insegna del principio della giustizia climatica. Il documento conclusivo dell’assemblea nazionale dei Fff italiani, che si è tenuta a Napoli il 5 e 6 ottobre scorsi, lo definisce così: «la necessità che a pagare il prezzo della riconversione ecologica e sistemica sia chi fino a oggi ha speculato sull’inquinamento della terra, sulle devastazioni ambientali, causando l’accelerazione del cambiamento climatico». La terza rivendicazione è di rompere il silenzio e dare voce alla scienza, perché la riduzione delle emissioni è possibile, le tecnologie per la transizione esistono e ciò che manca è la volontà politica ed economica per farlo.
«QUESTO SCIOPERO sarà caratterizzato da due tematiche – afferma Davide Dioguardi, di Fridays For Future Napoli – L’opposizione ai combustibili fossili e quella al modello del consumismo insostenibile ben simboleggiato dal “Black Fridays”, il venerdì di sconti pre-natalizi che si tiene oggi. In diversi luoghi, come a Napoli, ci saranno azioni e blocchi contro imprese che producono energia da fonti non rinnovabili e sono direttamente responsabili dell’aumento delle temperature». Oltre alla città partenopea, proteste con target analoghi si svolgeranno anche a Stagno (Livorno) e Sannazzaro de’ Burgundi (Pavia) dove gli attivisti delle aree circostanti hanno annunciato pubblicamente l’intenzione di bloccare le raffinerie Eni.
A NAPOLI l’appuntamento è alle 9 in piazza Garibaldi. A Palermo alle 8.30 in piazza Ruggiero Settimo. A Bari alle 9 in piazza Umberto. A Roma alle 9.30 in piazza della Repubblica. A Torino i cortei saranno tre e partiranno alle 9.30 da Piazza Bernini, Metro Dante e Campus Einaudi. A Milano concentramento alle 9 in piazza Cairoli. A Venezia alle 8.30 alla stazione e a Bologna alle 9 in piazza XX settembre. Lo slogan delle mobilitazioni è «Block the planet» e indica l’intenzione di spingere la protesta oltre i cortei, verso azioni di blocco delle città e delle attività produttive.
LA PROTESTA DI OGGI precede di pochi giorni l’inizio della Cop25 di Madrid. Non si tratta di una coincidenza, ma di una scelta del movimento che già guarda alla Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si svolgerà nella capitale spagnola dal 2 al 13 dicembre. «Il nostro intento a livello globale è che i leader politici dei vari Paesi prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi», scrivono i Fff nel comunicato che lancia lo sciopero.
Giansandro Merli
Il Manifesto
29 novembre 2019