Casal Bruciato: Italia non diventi paese barbaro


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Dijana Pavlovic: “Ci appelliamo agli italiani senza pregiudizi per evitare che l’Italia si trasformi in un paese barbaro”. Intervista di Stefano Corradino


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dijana

“Come possiamo chiamare ‘cittadino’ chi urla “puttana ti stupro” ad una donna con un bambino in braccio di tre anni? Cittadino è chi ha senso civico non chi offende e intimidisce”. Così l’attrice Dijana Pavlovic (nella foto), attivista per i diritti di rom e sinti e portavoce del Movimento Khetane commenta le proteste a Casal Bruciato, nella periferia est di Roma, contro l’assegnazione di un alloggio popolare (secondo quanto previsto da leggi, regolamenti e graduatorie) a una famiglia di etnia rom.

Cosa sta succedendo in questo quartiere?
Succede che c’è un gruppo di violenti fascisti che aizzano le persone alla violenza contro le famiglie rom. Solo perché sono rom e non perché siano colpevoli di qualcosa. I rom non fanno del male alle persone… i fascisti sì.
Ed è un’ipocrisia parlare di gruppi di estrema destra a fianco di cittadini esasperati. Perché qualsiasi cittadino, benché arrabbiato chiede che i suoi diritti vengano garantiti ma lo fa in poco pacifico. Urlare “puttana ti stupro” ad una donna con un bambino in braccio di tre anni significa solo essere pessimi cittadini.

In queste ore c’è stato un presidio antifascista contro le intimidazioni alle famiglie rom
Chi alza la voce contro la violenza fa un gesto eroico. Ma non basta la loro voce. Troppi italiani sono in silenzio e conniventi. E ciò è molto grave. Adesso tocca a noi rom e domani chissà a chi… Per questo noi ci appelliamo agli italiani senza pregiudizi per evitare di trasformare l’Italia in un paese barbaro.

Come va affrontato il tema dell’integrazione con le comunità rom?
C’è chi lo ha fatto e lo fa quotidianamente. In molte città italiane e regioni, come l’Emilia Romagna. Quando non si risolve è perché non lo si vuole risolvere. Per una questione ideologica, non per incapacità. Perché si ha paura di perdere voti o per i pregiudizi degli amministratori. Ma è sbagliato mettere in relazione il tema dell’integrazione con quanto sta accadendo a Casal Bruciato e in altri luoghi. Perché la mancanza di integrazione non giustifica in ogni caso atti di violenza o minacce. Pensa a quanto le persone rom possano essere arrabbiate e possano sentirsi escluse. Ma noi non abbiamo mai chiamato tutti i rom a raccolta per andare a picchiare i cittadini italiani…

Come movimento Kethane avete lanciato recentemente una petizione. Con quale obiettivo?
E’ un appello a quegli italiani che non vogliono chiudere gli occhi e che non vogliono far crescere i propri figli in un paese incattivito. Siamo tutti cittadini e abbiamo interesse che questo Paese abbia un futuro. Che non sia nero.

Stefano Corradino

@s_corradino

8 maggio 2019

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