Gaza, tregua tra Hamas e Israele


la Repubblica


Grazie alla mediazione dell’Egitto e agli appelli dei leader internazionali. Trump: “Gli Stati Uniti sostengono Israele al 100% nella difesa dei suoi cittadini”


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Gazabomba

I leader palestinesi a Gaza hanno concordato un cessate il fuoco con Israele, in vigore dallle 4,30 di oggi lunedì 6 maggio, dopo un’escalation di violenze negli ultimi due giorni tra gruppi armati palestinesi e Israele.

Il blocco delle ostilità è avvenuto grazie alla mediazione dell’Egitto, come hanno confermato un funzionario di Hamas e un altro del gruppo della Jihad islamica. Un funzionario egiziano ha anche confermato l’accordo sul cessate il fuoco, mentre un portavoce dell’esercito israeliano non ha voluto commentare la notizia.

All’alba quindi sono cessati i lanci di razzi da Gaza verso Israele e in parallelo l’aviazione israeliana – che in nottata ha colpito 30 obiettivi nella striscia di Gaza – sembra aver terminato per ora le proprie operazioni. Il comando israeliano delle retrovie ha dato istruzione ad alcuni comuni vicini a Gaza a prepararsi oggi a un graduale ritorno alla normalità. Nel sud di Israele le scuole restano comunque chiuse in un raggio di 40 chilometri dalla striscia di Gaza.

La tregua è arrivata dopo una serie di prese di posizione dei leader internazionali. “Gli Stati Uniti sostengono Israele al 100% nella difesa dei suoi cittadini”, ha twittato il presidente Donald Trump, inviando un messaggio anche a Gaza, prima che fosse sancito il cessate il fuoco. “Gli atti terroristici contro Israele non porteranno nulla se non ulteriore miseria. Basta con la violenza e lavorare per la pace, ci può essere”, ha concluso Trump.
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Anche che il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua “ferma condanna” del lancio dei razzi da Gaza verso obiettivi in Israele. Allo stesso tempo, il capo dell’Eliseo, su Twitter, ha chiesto che il “ciclo di violenze cessi”. “La Francia sostiene la mediazione dell’Onu e dell’Egitto”, afferma ancora il presidente. “Io riaffermo il diritto d’Israele alla sicurezza e la legittimità delle aspirazioni del popolo palestinese”, ha scritto ancora il presidente francese su Twitter.

Il bilancio degli scontri nel weekend è di 21 vittime tra i palestinesi e 4 morti israeliani. Israele ha colpito con pesanti bombardamenti numerosi obiettivi a Gaza, più di 200: tra i morti c’è anche il comandante di Hamas Hammed al-Ghudari, 34 anni, ucciso in un raid mirato contro di lui. Il portavoce dell’esercito israeliano, Ronen Manelis, ha detto che al-Ghudari era “responsabile del trasferimento di denaro dall’Iran alle organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza”.

Negli ultimi due giorni i palestinesi hanno lanciato oltre 600 razzi su Israele e proiettili di mortaio: a Ofakim, vicino a Gaza, un razzo è caduto nel giardino di una casa, un altro ha centrato una scuola elementare. La pioggia di missili ha preso di mira le comunità intorno alla Striscia di Gaza, Ashkelon, dove è stato colpito anche un ospedale, e Ashdod, fino a Beersheba, Beit Shemesh e Gedera.

Nella Striscia sono morti nove palestinesi, fra i quali almeno tre miliziani. Tra le vittime anche una bimba di 14 mesi e sua madre incinta. Un portavoce militare israeliano ha negato che siano state uccise nei raid aerei e ha chiamato in causa “armi difettose di Hamas o Jihad islamica”. Tra i feriti, una quarantina secondo il ministero della Salute palestinese, almeno un altro bambino.

6 maggio 2019

Repubblica.it

 

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