Una PerugiAssisi per reagire alla violenza


La redazione


Presentata alla stampa la Marcia della pace e della fraternità PerugiAssisi del prossimo 7 ottobre.


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Marcia Pace Perugia-Assisi il 7/10, ‘verso il cambiamento’ 

‘No imprenditori odio e rassegnati’. Attesi in decine migliaia

(ANSA) – ROMA, 13 SET – “Camminiamo insieme sulla strada che rigenera fiducia, speranza e volontà di cambiamento“: questa il proposito che muove la Marcia della Pace Perugia-Assisi, che quest’anno, nel centenario della fine della prima guerra mondiale e a 70 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei diritti umani, si terrà domenica 7 ottobre.

All’appuntamento, al quale come ogni anno sono attese decine di migliaia di persone, hanno aderito 780 organizzazioni, Enti locali e scuole, tra cui la Tavola della pace, il coordinamento degli Enti locali per la Pace e i Diritti Umani, i francescani del Sacro convento di Assisi, Libera, Arci, Anpi, Acli, Cnca, Articolo 21, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e Banca Etica.

Nel percorrere questo tratto di strada lungo 25 chilometri, “la vera sfida – ha detto il coordinatore, Flavio Lotti, presentando la Marcia alla Federazione nazionale della Stampa Italiana – è aprire una prospettiva nuova in un momento in cui la rassegnazione ha bloccato le persone nella sensazione che nulla possa cambiare e che quindi sia meglio farsi gli affari propri”.

La Marcia è, infatti, accompagnata da un ‘manifesto’, una “proposta per vincere la rassegnazione“: “Diversamente dagli imprenditori dell’odio e dai rassegnati, noi sappiamo che sono le persone a fare la storia e che il cambiamento che sogniamo, la pace che desideriamo per noi, per i nostri cari e per l’umanità intera non dipende solo dalle grandi decisioni ma anche da tutte le piccole, piccolissime, azioni fatte ogni giorno, da ciascuno, dappertutto”, rafforzando la “corrente positiva” fatta da “miliardi di ‘azioni di pace‘”.

Alcune delle più importanti conquiste degli ultimi decenni rischiano di essere cancellate – è l’allarme delle associazioni -: l’universalità dei diritti umani, il diritto alla dignità di ogni persona, il principio di uguaglianza e di giustizia, il dovere di soccorrere, il principio di non respingimento, la democrazia, l’Europa, l’Onu”.

Per questo “E’ tempo di reagire!”. La Marcia della Pace sarà preceduta, sempre a Perugia, il 5 e 6 ottobre, dal Meeting della pace e dei diritti umani, con la partecipazione di 3.500 studenti e insegnanti impegnati in percorsi di educazione alla cittadinanza. Insieme a loro, sindaci, giornalisti e rappresentanti di tante culture e religioni. (ANSA).
Y12-VN/ S0B QBXB

 

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PACE: ‪IL 7 OTTOBRE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI, ATTESI 10.000 GIOVANI
 (Sib/AdnKronos)

Flavio Lotti: con questa marcia vogliamo invitare tutti a reagire, a costruire un argine alla violenza dilagante

Roma, 13 set. (AdnKronos) – No alle violenze, alle guerre, alle ingiustizie, alle disuguaglianze, allo sfruttamento, alle
discriminazioni, alla corruzione, al razzismo, all’egoismo, alle mafie, al bullismo, alle parole dell’odio, ai bavagli
dell’informazione. Parola d’ordine è: reagire. Come ogni anno, dal ’61 ad oggi – da che Aldo Capitini inventò la marcia Perugia-Assisi -, il popolo della pace si rimette in cammino per 25 chilometri, consapevole che “fare pace è difficile, ma non impossibile“. Migliaia di persone da ogni parte d’Italia – 780 adesioni da parte di organizzazioni, associazioni, Enti locali e scuole – parteciperanno il prossimo 7 ottobre alla Marcia in nome di “una nuova e più ampia responsabilità”.

Quel che animerà la Marcia “non è un movimento per la pace ma della pace”, ha sottolineato Flavio Lotti del Comitato promotore presentando l’evento alla Federazione nazionale della Stampa Italiana.

Un anno di lavoro, di preparazione “per accrescere la consapevolezza, innanzitutto dei giovani, affinché possa aver seguito una maggiore assunzione di responsabilità“, ha detto Lotti. Non solo guerre e conflitti nel mondo, anche dentro la nostra società, “c’è contrapposizione, odio, ostilità”, ha spiegato Lotti. “Con questa marcia vogliamo, dunque, invitare tutti a reagire, a costruire un argine alla violenza dilagante che ci sta mettendo in serio pericolo, impedendoci di affrontare i grandi problemi, nostri e dell’umanità”.
Alla Marcia sono attesi circa 10.000 giovani, studenti dalle elementari alle superiori, avviati in 160 scuole italiane a percorsi di pace, cittadinanza e diritti umani.
Saranno proprio loro, i ragazzi, “futuro di pace”, ad aprire e concludere la Marcia. Secondo Lotti “l’evento sarà una grande palestra di responsabilità per tutti quei giovani che vogliono vincere ogni paura e guardare al loro futuro con impegno, fiducia e coraggio”.

Padre Antonello Fanelli, del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, ha messo in luce lo spirito di fratellanza per riprendere in mano la bussola dei diritti umani, “cominciando dalla vita quotidiana, dai nostri vicini”. Tant’è che la marcia si chiama oggi ‘della pace e della fraternità‘. “La pace comincia da una presa di coscienza e da un desiderio di incontrare l’altro come amico, come fratello”, ha detto padre Antonello.

“Un appuntamento importante per tutti – ha affermato Sergio Bassoli della Rete della Pace -. Oggi più che mai ha senso marciare per la pace e la fraternità proprio perché siamo ancora lontani dalraggiungimento di quegli obiettivi che Capitini nel ’61 aveva indicato. Ovvero, costruire una società non violenta, accogliente,
solidale, senza ingiustizie e povertà”.

La Marcia quest’anno, tra l’altro, cade a 50 anni dalla scomparsa di Aldo Capitini, a 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, a 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani.

Prima del grane evento del ‪7 ottobre, Perugia sarà raggiunta da circa 3.500 studenti e insegnanti che prenderanno parte, il 5 e 6 ottobre, al Meeting della pace e dei diritti umani. Insieme a loro, sindaci, giornalisti e testimoni del nostro tempo di diverse provenienze, culture e religioni.

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