Siria: appello di Oxfam contro catastrofe umanitaria
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La vita di 2,5 milioni di persone a Idlib è appesa a un filo. Appello al Consiglio di sicurezza Onu nel giorno del summit.
I due summit sulla crisi siriana che si terranno oggi, “potrebbero rappresentare l’ultima speranza per prevenire un nuovo disastro umanitario che coinvolgerebbe oltre 2,5 milioni di civili che vivono a Idlib, nel nord-ovest della Siria”.
E’ l’allarme lanciato da Oxfam, in occasione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che si riunirà oggi per discutere della situazione a Idlib, e dell’incontro tra i leader di Iran, Russia e Turchia a Teheran. Oxfam chiede a tutta la comunità internazionale “di collaborare urgentemente per prevenire una nuova catastrofe umanitaria”, che secondo le stime delle Nazioni Unite potrebbe provocare 800.000 sfollati.
Questa settimana infatti ci sono state segnalazioni di attacchi aerei nella parte occidentale del governatorato di Idlib, l’ultimo sotto il controllo di gruppi armati anti-governativi. Nell’area sono affluiti moltissimi civili in fuga dalla violenza nelle altre zone della Siria già riconquistate, dove combattimenti tra le diverse fazioni non si siano mai interrotti e dove si sono concentrati gruppi armati che si oppongono al Governo.
“È chiaro che la situazione ad Idlib è disastrosa già così. – ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – La popolazione è pressoché raddoppiata, dal momento che sono arrivate persone fuggite dagli scontri in altre parti del Paese, mettendo a dura prova l’approvvigionamento idrico, la loro sicurezza e la distribuzione di aiuti umanitari.
Abbiamo già visto la devastazione causata dal conflitto molte e troppe volte, ad Aleppo, nella Ghouta orientale e a Dar’a. Un’offensiva su larga scala a Idlib si tradurrebbe in una catastrofe mai vista prima. La comunità internazionale deve trovare subito una soluzione per aiutare coloro che stanno cercando di sopravvivere e prevenire un’escalation di violenza tra le parti in conflitto”.
Oxfam è pronta a rispondere a qualsiasi tipo di emergenza umanitaria, in primo luogo fornendo acqua pulita, servizi igienici e oggetti come coperte, vestiti e sapone. Tuttavia, l’accesso alle agenzie umanitarie è stato gravemente limitato durante i sette anni di guerra civile in Siria. “Prevenire la violenza deve essere la priorità numero uno – conclude Pezzati – ma di fronte ad una situazione umanitaria al limite del collasso, facciamo appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto di garantire a Oxfam e agli altri attori umanitari sul campo, la possibilità di soccorrere la popolazione”.
7 settembre 2018
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