Oltre 5000 migranti morti in mare nel 2017


L'Osservatore Romano


I dati resi noti nella giornata internazionale indetta dall’Onu.


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manomare

Si celebra oggi la giornata internazionale del migrante, istituita nel 2000 dalle Nazioni Unite. La data è stata scelta per richiamare la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, adottata il 18 dicembre del 1990 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. E proprio oggi il Missing Migrant Project dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha reso noto che le morti di migranti di cui si è avuta conoscenza nel 2017 sono 5323. Di questi circa 3300 nel Mediterraneo.

In media sono scomparsi Mediterraneo dieci migranti al giorno. E l’Oim che ricorda che è il quarto anno consecutivo che si raggiunge tale cifra. Inoltre, dalla tragedia di Lampedusa nell’ottobre 2013 — in cui morirono più di 360 persone — le vite stroncate sono state più di 15.000, pari a oltre la metà dei profughi morti nel mondo negli ultimi quattro anni.

Guardando al Mediterraneo, colpisce anche un altro dato sui minori: quest’anno circa 15.000 bambini non accompagnati hanno raggiunto l’Italia via mare dalle sponde dell’Africa del nord.

In occasione della giornata internazionale, il commissario europeo alla migrazione, Dimitris Avramopoulos, ha chiesto riflessioni profonde e non proclami. «Dobbiamo iniziare a essere onesti con quei cittadini che sono preoccupati dal modo in cui gestiremo le migrazioni» ha spiegato il commissario Ue. «Non potremo fermare mai questo fenomeno, ma possiamo gestirlo in modo migliore, più intelligente e attivo». E ha aggiunto di ritenere «sciocco pensare che l’immigrazione scomparirà se si adotta un linguaggio duro» o «pensare che le nostre società resteranno omogenee e senza migranti se si costruiscono barriere».

18 dicembre 2017

Osservatore Romano

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