Il 16 ottobre, in piazza per il lavoro
Marzia Pitirra
La manifestazione non vedrà sfilare solo i Metalmeccanici ma unirà per le strade di Roma tutte quelle forze sociali, realtà e voci che vogliono combattere l’emergenza democratica in cui sta precipitando il nostro paese.
“Stanno tentando di cancellare il contratto nazionale, modificare lo statuto dei lavoratori e di mettere in discussione il diritto stesso delle persone che lavorano di poter, dentro le aziende, contrattare le loro condizioni di lavoro” con queste parole Maurizio Landini, segretario nazionale della Fiom, espone alcune delle motivazioni per le quali domani il sindacato scenderà in piazza, in una grande manifestazione che avrà due slogan principali “Il lavoro è un bene comune” e “ Si ai diritti, No ai ricatti”. La manifestazione, che partirà alle 14 con due cortei da Piazza della Repubblica e Piazzale dei Partigiani, non vedrà sfilare solo i Metalmeccanici ma unirà per le strade di Roma tutte quelle forze sociali, realtà e voci che vogliono combattere l’emergenza democratica in cui sta precipitando il nostro paese.
Dai rappresentanti degli organi di informazione a quelli dei comitati contro la privatizzazione dell’ acqua, dai protagonisti della sfera culturale italiana a quelli della politica, passando per i precari, i cassaintegrati e i movimenti dal basso. L’ attacco alla Fiom è l’ennesimo sintomo delle metastasi che stanno logorando tutti quei diritti , quelle libertà e quelle conquiste che il popolo italiano ha raggiunto a colpi di Costituzione, e l’opinione pubblica italiana non ci sta. Al fianco delle Tute Blu marceranno gli studenti universitari e delle scuole superiori con una sola parola d’ordine, futuro. Perché è il futuro, quello che cercano faticosamente di costruire ogni giorno mentre si prospetta più reale che mai il fantasma della precarietà, a partire dai tagli del Governo all’università e all’istruzione.
Giovani che scendono ora in piazza a condividere la rabbia dei lavoratori, consapevoli che se non cambieranno le cose tra pochi anni si ritroveranno anch’essi nelle medesime condizioni. “ Crediamo che stare in piazza il 16 ottobre serva a difendere i beni comuni, non solo il lavoro, ma anche il sapere. C’è un attacco trasversale, il progetto politico di smantellare l’università e la scuola pubblica non è diverso da quello di smantellare i diritti dei lavoratori. Noi scendiamo in piazza per il nostro futuro” questa la dichiarazione di una studentessa universitaria della Sapienza. Tanta la solidarietà, le adesioni e gli interventi a favore del corteo.
“Abbiamo perso la bussola dei diritti e la FIOM è uno degli ultimi baluardi di democrazia del nostro paese” afferma Gino Strada, fondatore di Emergency, in prima fila domani insieme a Libera, Articolo 21, Micromega, ANPI, Popolo Viola, Unione degli Studenti, IdV, Federazione PdCI-Rifondazione e i centri sociali. “Stiamo assistendo ad una “mafiosizzazione” della società che penetra in tutti i settori, dall’ informazione all’ economia alla politica. Sul lavoro viviamo una situazione drammatica – afferma don Tonio Dell’ Olio, responsabile del settore internazionale di Libera – La manifestazione del 16 ottobre è importante perché sia ribadita, garantita, difesa e promossa la dignità dei lavoratori e delle persone. Noi di Libera riteniamo che le politiche sociali, dei diritti, del lavoro come opportunità, siano la migliore strada tra le politiche antimafia”.
Fonte: www.liberainformazione.it
15 Ottobre 2010