Parlano 150 lingue diverse, sognano la cittadinanza. In Italia 3.690.000 immigrati


Redattore Sociale


Presentato a Roma il rapporto Caritas-Migrantes: si va rapidamente verso quota 4 milioni, mentre all’inizio del 2006 nell’Ue gli stranieri erano circa 28 milioni. Italia terza in Europa per presenze dopo Germania e Spagna.


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Parlano 150 lingue diverse, sognano la cittadinanza. In Italia 3.690.000 immigrati

Parlano 150 lingue diverse, sognano la cittadinanza italiana e arrivano in massa: più di 500 mila nel corso del 2006, con un aumento che non era mai stato raggiunto neppure con le regolarizzazioni degli anni passati. Gli immigrati in Italia sfiorano ormai la cifra dei 4 milioni (la stima precisa è di 3.690.000), mentre all’inizio del 2006 nell’Europa a 27 gli stranieri erano circa 28 milioni, che si sono aggiunti a tutti queli immigrati che hanno già ottenuto la cittadinanza. Complessivamente siamo dunque a circa 50 milioni di immigrati. Poco meno di un terzo di tutti gli emigranti del mondo è in Europa.

Sono i dati del 17° Dossier Statistico sull’immigrazione che Caritas-Migrantes ha presentato oggi a Roma. In media, l’incidenza degli immigrati sulla popolazione totale dei singoli paesi della Ue oscilla intorno al 6%. Secondo un confronto tra dati ancora disomogenei, risulta che i primi cinque paesi di immigrazione europei sono la Germania (7.287.900 presenze), la Spagna (4.002.500), la Francia (3.263.200, ma sono dati relativi al 1999), il Regno Unito (3.066.100 presenze) e al quinto posto l’Italia con circa 2.300.000 presenze, un dato che però è sottostimato. Se dovessero essere confermate le stime più aggiornate della Caritas, l’Italia passerebbe immediatamente al terzo posto della classifica, subito dopo la Germania e la Spagna.

Grande differenze nella dislocazione geografica dei flussi. In Italia la presenza degli immigrati rimane ancora abbastanza diffusa per le singole regioni. Nei paesi di più antica immigrazione si notano invece fortissime concentrazioni intorno alle capitali. Secondo il Dossier della Caritas, infatti, in Francia il 40% degli immigrati vive nell’area parigina. Anche nel Regno Unito la concentrazione è fortissima: un terzo di tutta la popolazione straniera presente nel paese risiede nell’area metropolitana di Londra. Anche in Spagna il fenomeno è evidente, visto che circa la metà di tutti gli immigrati vive a Madrid e nella Catalogna. In Italia la concentrazione più alta dell’immigrazione si registra nelle aree metropolitane di Milano e Roma, anche se da noi – in queste due zone – è presente solo un quinto di tutti gli immigrati. Nel nostro paese è letteralmente esplosa negli ultimi anni l’immigrazione dai paesi dell’Est e ora in particolare dalla Romania che si aggiudica senza sforzo il primissimo posto nelle nazionalità immigrate in Italia. Solo i romeni, infatti, sempre secondo le stime della Caritas, sfiorano ormai le 600 mila presenze, ovvero un sesto del totale di tutta l’immigrazione. Al secondo posto della classifica nazionale degli arrivi troviamo il Marocco (387.000) e al terzo l’Albania con 381.000 presenze. Forte anche la vocazione territoriale. Per ragioni di vicinanza, gli immigrati dalla ex Jugoslavia preferiscono il Friuli Venezia Giulia, mentre gli ecuadoriani sono attratti dalla Liguria. Filippini e polacchi – anche per motivi religiosi– si concentrano nel Lazio. (pan)

Fonte: Redattore Sociale

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