Obama: “Porte aperte all’Iran”


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Un discorso pieno di riferimenti alle sfide dell’attualità quello di Obama alle Nazioni Unite. Ma il cuore del messaggio è tutto centrato sul dialogo tra israeliani e palestinesi. Ha chiesto ad Israele che la moratoria degli insediamenti in Cisgiordania venga estesa oltre il 26 settembre. E poi ha promesso un seggio all’Onu per la Palestina entro un anno.


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Obama: "Porte aperte all'Iran"

Un discorso pieno di riferimenti alle sfide dell'attualità quello di Obama alle Nazioni Unite ma il cuore del messaggio all'assemblea generale dell'Onu è tutto centrato sul dialogo tra israeliani e palestinesi. Obama ha detto che la soluzione dei due Stati, per quanto appaia lontana, è tuttavia l'unica realistica e possibile, nonostante gli ostacoli. Ha chiesto ad Israele che la moratoria degli insediamenti in Cisgiordania venga estesa oltre il 26 settembre. E poi ha promesso un seggio all'Onu per la Palestina entro un anno.
"Sono convinto" che il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente palestinese Abu Mazen "hanno il coraggio " di raggiungere la pace. Lo ha detto oggi a New York il presidente Usa Barack Obama all'Assemblea Generale dell'Onu.

Da Isarele nessuno sgarbo a Obama: assenti per il Sukkot

Spiegata l'assenza della delegazione israeliana dall'Aula dell'Onu durante l'intervento di Barack Obama: inizialmente interpretata come uno sgarbo, l'assenza degli israeliani si spiega con la festa ebraica di Sukkot. Iniziata mercoledì, la ricorrenza conosciuta anche come "Festa dei Tabernacoli" è una delle più importanti del calendario ebraico e ricorda la vita del popolo di Israele nelle capanne (sukkot) del deserto durante il loro viaggio verso la terra promessa. Nella missione israeliana, dunque, tutte le attività erano sospese.
Israele deve estendere moratoria su insediamenti
Israele dovrebbe estendere la moratoria sulle nuove costruzioni negli insediamenti di coloni in Cisgiordania: lo ha affermato oggi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante il suo intervento davanti alla 65ma Assemblea generale delle Nazioni Unite. "La nostra posizione è molto chiara, su questo: Israele dovrebbe estendere la moratoria", ha detto Obama. La moratoria di Israele scade il 30 settembre e il suo eventuale mancato rinnovo è il principale ostacolo alla prosecuzione dei negoziati di pace diretti fra israeliani e palestinesi.

"Entro un anno Palestina nell'Onu"

Un nuovo stato membro alle Nazioni Unite: la Palestina. È questo l’auspicio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, anticipato dalla Casa Bianca. Senza un accordo fra israeliani e palestinesi “altro sangue verrà versato, e questa Terra Santa rimarrà un simbolo delle nostre divisioni, invece dei tratti comuni della nostra umanità”. Le anticipazioni fornite dallo staff della Casa Bianca riguardano solo il confitto israelo-palestinese. Se non si raggiungerà un accordo, per Obama “i palestinesi non conosceranno mai l’orgoglio e la dignità che gli porterebbe la nascita di un loro stato” e allo stesso tempo “gli israeliani non conosceranno mai la certezza e la sicurezza che può arrivare da vicini sovrani e stabili, impegnati nella coesistenza”.
Non è in discussione la legittimità di Israele
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha anche riaffermato l'impegno del suo governo a lavorare per la pace in Medio Oriente, e ha detto che tutte le parti in causa devono "scegliere il sentiero della pace".
Obama ha detto che "Israele è uno stato sovrano e un territorio storico per gli ebrei", e che alcuni sostenitori della causa palestinese devono "smettere di cercare di voler distruggere Israele" o di metterne in discussione la legittimità. Ogni tentativo in questo senso, ha detto il presidente, incontrerà "l'irremovibile opposizione degli
Stati Uniti".
I negoziati sono ad un punto molto delicato
La costruzione di insediamenti da parte degli israeliani, congelata fino alla prossima settimana, è il motivo che ha spinto il presidente palestine Abbas a minacciare l’abbandono dei negoziati.
“Per coloro fra noi che sono amici di Israele è necessario capire che la sicurezza necessaria per lo stato ebraico passa per l’indipendenza della Palestina”: nelle parole di Obama si legge anche una chiamata in causa per tutti gli stati membri, dal momento che lo stallo nei negoziati si preannuncia di difficile uscita.
“Possiamo tornare qui l’anno prossimo, come abbiamo fatto negli ultimi 60 anni, e fare lunghi discorsi. Oppure possiamo dire che questa volta sarà diverso”. Questa è la speranza dell’amministrazione americana nel discorso che Obama terrà all’Onu.
"Teheran torni al tavolo dei negoziati"
Per Barack Obama "la porta del dialogo resta aperta per l'Iran ma sono loro a dover fare il primo passo". Lo ha detto il presidente americano all'Assemblea Generale dell'Onu dove ha ribadito che l'Iran è l'unico Paese che ha firmato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare a non poter dimostrare che il suo programma è pacifico.

Fonte: RaiNews24

23 settembre 2010

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