Militari americani uccidevano civili afghani “per divertimento”
Corriere.it
Orrore a Kandahar: cinque soldati avevano formato uno “squadrone della morte” e collezionavano i teschi. Nell’inchiesta sono indagati anche altri sette membri della Quinta brigata di combattimento Stryker.
MILANO – Cinque soldati americani in servizio nella provincia afghana di Kandahar, dediti alla droga e all'alcol, avrebbero ucciso dall'inizio di quest'anno tre civili afghani «solo per divertimento». La rivelazione choc del quotidiano americano Washington Post arriva nel primo giorno dello spoglio elettorale, dopo elezioni parlamentari boicottate dai talebani e segnate dal sangue: minacce, bombe, rapimenti e pesanti irregolarità segnalate da più parti. Il giornale cita documenti dell'esercito e persone vicine all'inchiesta, che affermano che i 5 militari di fanteria, compreso un sergente che sarebbe stato il «caporione», hanno assassinato tre civili fra gennaio e maggio di quest'anno. Gli omicidi, secondo il Post, «sono stati commessi essenzialmente per sport da soldati dediti all'hascisc e all'alcol». Tra le vittime anche un religioso afghano. Nell'inchiesta sono indagati anche altri sette membri della Quinta brigata di combattimento Stryker, ai quali sono contestati reati minori come consumo di droga e atti di «nonnismo».
LO «SQUADRONE DELLA MORTE» – I componenti del plotone accusati di omicidio hanno cominciato a parlare di creare uno «squadrone della morte» nel dicembre del 2009, quando alla brigata Stryker si è unito il 25enne sergente Calvin R. Gibbs, che era già stato in Afghanistan nel 2004 e si vantava con gli altri delle sue «imprese». I cinque, coalizzati attorno a Gibbs, hanno a lungo accarezzato l'idea di uccidere un civile afghano scelto a caso e di far passare tutto sotto silenzio, solo per fare una bravata. Il 25 gennaio, nel villaggio di La Mohammed Kalay a Kandahar, si è presentata l'occasione che aspettavano: un civile disarmato si è avvicinato per parlare con loro. Uno della squadra ha cominciato a urlare e ha lanciato una granata, poi gli altri hanno aperto il fuoco, assassinando il civile. Il tutto è stato fatto passare come difesa da un attacco terroristico.
TESCHI E OSSA COME TROFEI – Di queste imprese, lo «squadrone della morte ne ha compiute almeno tre, tra gennaio e maggio 2010. Dopo le uccisioni, i militari avrebbero smembrato e fotografato i cadaveri delle loro vittime, e avrebbero collezionato teschi e ossa come macabri trofei. Per mesi sono riusciti a farla franca. Già a dicembre un giovane commilitone aveva confessato ai propri genitori, sotto choc, quello che Gibbs e i suoi compagni stavano facendo: il padre del ragazzo ha tentato più volte di avvertire gli ufficiali superiori dell'esercito, ma a lungo è rimasto inascoltato. Tutti gli indagati hanno respinto le accuse e, messi davanti alle prove, hanno cercato di scaricare la colpa gli uni sugli altri.
LO SPOGLIO – Intanto in Afghanistan, all’indomani del voto per le legislative, contrassegnato da violenze e numerosi episodi di brogli, è in corso lo spoglio delle schede elettorali. Secondo il capo della Commissione elettorale, Fazil Ahmad Manawi, hanno votato circa 1,3 milioni di afgani, pari al 40% degli aventi diritto. Le ultime elezioni, quelle presidenziali dell’agosto 2009, avevano registrato un’affluenza tra il 30 e il 33%. La Commissione dovrebbe annunciare i risultati definitivi entro la fine di ottobre. Cauto il giudizio sulle elezioni da parte del rappresentante speciale dell’Onu, Staffan de Mistura, secondo il quale le condizioni di sicurezza in cui si è svolto il voto «non erano buone». Secondo il comando Nato, gli episodi di violenza sono stati più numerosi ma meno sanguinosi che nel precedente scrutinio: nella giornata di sabato 22 persone sono state uccise, di cui 7 civili, 11 poliziotti e 4 soldati delle forze internazionali.
DENUNCE DI BROGLI – La Fondazione afghana per elezioni libere e trasparenti (Fefa) denuncia che le elezioni si sono svolte in un quadro di diffuse irregolarità. La Fondazione ha anche rivolto un appello alla Commissione elettorale indipendente (Iec) affinché assicuri l'integrità della restante parte del processo elettorale. In un comunicato, la Fefa ha sostenuto che vi sono stati seri incidenti in almeno 389 seggi nel paese, che alcuni centri di voto sono stati fatti saltare in aria nelle province di Kunar, Khost e Kandahar, mentre altri sono stati occupati dai talebani in Laghman, Kunduz e Badghis, e le votazioni sono state interrotte. Fra le irregolarità registrate sono state segnalate violenze di candidati e loro sostenitori, schede false nelle urne, inchiostro non indelebile, chiusura anticipata di seggi e ingresso di candidati non autorizzati. Di fronte a tutto ciò, si dice, «la Fefa ha serie preoccupazioni riguardo alla qualità delle elezioni» ed ora spetta alla Iec e alla Commissione per i ricorsi elettorali (Ecc) assicurare l'integrità del processo, uno spoglio trasparente delle schede e una indagine seria sui casi di brogli denunciati. Al riguardo fino a ieri sera la Ecc aveva ricevuto 1.426 ricorsi, di cui solo 126 però presentati nella forma prevista.
MORTI TRE MILITARI NATO – Fra i molti attentati nel giorno delle votazioni, tre hanno causato la morte di altrettanti militari della Nato. Lo ha reso noto Isaf in un comunicato, precisando che due soldati sono morti nell'esplosione di altrettante bombe su strada, mentre un terzo in un attacco nel nord del Paese.
Fonte: Corriere.it
19 settembre 2010