Bavaglio, ddl slitta a settembre “Nessun voto prima dell’estate”
Andrea Carugati
Sconfitta del Cavaliere. Dopo due anni di scontri, la maggioranza rinvia il voto.
Tramonta il bavaglio. La contestatissima legge sulle intercettazioni slitta a settembre, salta il voto ai primi di agosto che Berlusconi sognava per mettere in cassaforte l’agognata legge contro giornalisti e magistrati. E invece niente. Ieri sera la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha messo il sigillo sullo scenario che ormai circolava da giorni: la resa di Berlusconi, il rinvio del bavaglio all’autunno che, secondo Dario Franceschini, significa “uno slittamento verso un tempo indefinito”. Il famoso binario morto, su cui si già si sono arenati altri provvedimenti-vergogna come il processo breve.
“Secondo me quella legge non la fanno più”, confidava Franceschini al brindisi di buone ferie con i deputati Pd, su un terrazzo di Montecitorio, prima della capigruppo, durante la quale il Pdl ha provato a chiedere di mettere il ddl all’ordine del giorno di settembre. Ma il Pd ha fatto muro, regolamento alla mano e Fini ha preso atto: si deciderà in un’altra riunione a settembre.“Si tratta del definitivo affossamento del ddl, una vittoria del Pd e di tutte le opposizioni”, ha detto Franceschini all’uscita. “Berlusconi ha capito di non essere in grado di affrontare una settimana parlamentare come quella che si preannunciava: il voto segreto sulle nostre pregiudiziali al ddl, la mozione di sfiducia a Caliendo, e tutto mentre il Pdl e la maggioranza stanno esplodendo”.
La mozione su Caliendo è stata una delle armi usate dall’opposizione: se la Camera fosse rimasta aperta anche la settimana prossima, infatti, quello era l’unico argomento proposto da Pd e Idv. E dunque Fini avrebbe dovuto calendarizzarlo, con nuove temibili soprese per un Cavaliere già in grave affanno. Meglio andare in ferie, dunque. “Una grande vittoria del fronte democratico che ha combattuto per la libertà dentro e fuori il Parlamento”, commenta soddisfatto il capogruppo Idv Massimo Donadi. Anche ieri il popolo Viola, insieme alla Fnsi, e a tante sigle politiche e di movimento, ha manifestato contro il bavaglio, con una maratona oratoria al grido di “non ci arrendiamo finché non sarà ritirato”, e anche un piccolo “girotondino” davanti all’ingresso della Camera. Alla notizia del rinvio, erano già passate le 21, applausi dei manifestanti e anche una bottiglia di spumante per festeggiare la vittoria.
Decisamente fredda la reazione della Lega: “Il rinvio è nella logica delle cose, questa legge ha perso mordente, è chiaro che a Berlusconi interessa molto meno”, spiega il capogruppo Marco Reguzzoni. Il Cavaliere del resto aveva già messo le mani avanti mercoledì sera, parlando con gli ambasciatori: “Sono tentato di ritirare il ddl, l’hanno massacrato, avevamo preparato un bel cavallo e invece è uscito un ippopotamo”. Dunque oggi ci sarà la discussione generale sul bavaglio, come ultimo punto, dopo la conversione di due decreti: con la relazione della relatrice, la finiana Bongiorno, e gli interventi dei gruppi. Solo parole, neanche un voto. Sarà l’ultimo atto del bavaglio prima della pausa estiva. E forse, con le prime piogge di settembre, di questo ddl non si sentirà più parlare.
Fonte: l'Unità
30 luglio 2010