Petraeus: “Nei prossimi mesi situazione ancora più difficile in Afghanistan”


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Lo prevede il generale americano David Petraeus nell’audizione per la conferma della sua nomina a comandante delle forze Usa e Isaf a Kabul.


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Petraeus: "Nei prossimi mesi situazione ancora più difficile in Afghanistan"

Nei prossimi mesi in Afghanistan, la situazione si farà ancora più difficile. Lo prevede il generale americano David Petraeus nell'audizione per la conferma della sua nomina a comandante delle forze Usa e Isaf a Kabul.
"Nei mesi recenti il livello dei combattimenti e il numero delle vittime si sono fatte più elevata, ce lo aspettavamo, perché inevitabilmente le cose si fanno più difficili, prima di divenire più facili.
La mia previsione è che proseguiranno i tempi difficili, e che la situazione si farà più intensa mano a mano che sgomberiamo le loro zone sicurer, gli insorti risponderanno", ha quindi spiegato.
Saranno dispiegate una brigata americana e una afghana in più a Kandahar e nei dintorni della città afghana del sud, oltre che a un altro battaglione della polizia afghana. David Petraeus ha precisato che questo sarà possibile grazie al ritardo con cui inizierà l'offensiva su larga scala nella regione, secondo passo, dopo Marjah, nell'Helmand, della strategia americana di 'counterinsurgency' varata da Barack Obama, un ritardo dovuto agli innegabili problemi riscontrati dalle forze americane a Marjah.
Sì all'inizio del ritiro nel luglio 2011
Il nuovo comandante Usa e Nato in Afghanistan, il generale David Petraeus, appoggia la decisione del presidente Usa Barack Obama di iniziare il ritiro delle truppe nel luglio 2011. Lo stesso Petraeus lo ha detto oggi al Senato Usa, in una audizione in vista della sua conferma.

Fonte:Rainews24

29 giugno 2010

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In Afghanistan la guerra si fa dura

Potrebbero infatti cambiare le regole di ingaggio (per difendere meglio i soldati alleati), mentre il generale intende ottenere da parte dei paesi della Nato maggiori contributi alle forze alleate

Almeno per il momento, niente exit strategy: anzi in Afghanistan c'e' il rischio di combattimenti piu' intensi nei prossimi mesi. Ne e' convinto il generale americano David Petraeus, nuovo comandante Usa e Nato, che prendera' ora il posto di Stanley McChrystal, licenziato dopo le sue dichiarazioni esplosive al bimensile Rolling Stone, e che ora andra' in pensione.
etraeus ne ha parlato oggi a Washington davanti alla commissione Difesa del Senato, poco prima di ottenere un primo via libera di Capitol Hill al suo nuovo ruolo di comandante in loco. Quello definitivo, da parte di tutta l'aula, e' scontato ed e' atteso in settimana.
Petraeus, attualmente capo del CentCom, il Comando Centrale Usa di Tampa, in Florida, responsabile per Iraq, Afghanistan e Pakistan, e' l'uomo che ha risolto la situazione in Iraq alla fine del mandato del presidente George W. Bush inviando rinforzi e stabilendo nel contempo un rapporto di fiducia con le popolazioni locali. Per l'Afghanistan, pur rendendo omaggio al suo predecessore che aveva ottenuto rinforzi di 30mila uomini, Petraeus ha prospettato cambiamenti significativi, pur senza entrare nei dettagli, anche per non contraddire le parole del presidente Usa Barack Obama.
Potrebbero infatti cambiare le regole di ingaggio (per difendere meglio i soldati alleati), mentre il generale intende ottenere da parte dei paesi della Nato maggiori contributi alle forze alleate, soprattutto istruttori per formare i militari e la polizia afghana. Solo circa il 60% di quelle promesse agli Usa, complessivamente circa 9.700 sono state al momento fornite.
Petraeus ha dato il proprio appoggio totale alla strategia Obama di inizio del ritiro delle truppe Usa nel luglio 2011, ma si e' ben guardato dal darne dimensioni e tempi. E' anche vero che Obama aveva detto nei giorni scorsi che "a luglio non spegneremo la luce e non chiuderemo la porta" in Afghanistan, e che circa 10mila truppe Usa si recheranno in loco nei prossimi mesi.
Sulle regole d'ingaggio Petraus ha detto di essere pronto ad "esaminarle molto da vicino", aggiungendo che la politica avviata dal presidente Hamid Karzai di disarmo dei talebani piu' moderati "e' essenziale", ma che lo stesso presidente gli ha garantito di non aver incontrato i piu' radicali di loro.

Fonte: Rainews24

29 giugno 2010

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