La marcia squarcia il muro dell’informazione
La redazione della Marcia
La Tavola della Pace, da oggi fino al 16 maggio, farà una rassegna stampa quotidiana per monitorare come i temi della marcia Perugia-Assisi e gli eventi collegati vengano trattati dai mezzi d’informazione.
Con l'inaugurazione della quattro giorni che porterà domenica alla marcia della Pace Perugia-Assisi si possono iniziare a fare le prime considerazioni su come nei media nazionali si è dato in questi giorni notizia delle iniziative che la Tavola per la Pace ha messo in campo. La abituale difficoltà a trattare tematiche quali la pace e i diritti è stata solo in parte superata da testate giornalistiche che hanno sposato l'iniziativa “Mi illumino di +” promossa proprio dai pacifisti, una settimana di fari accesi contro la censura e per il diritto all'informazione. Gli incontri che hanno preceduto l'avvio umbro della manifestazione hanno trovato spazio, oltre che sulle agenzie di stampa Ansa, Agi e Adnkronos, anche su diversi quotidiani. Lo storico incontro tra il coordinatore della Tavola della Pace, Flavio Lotti, e il generale Camporini, capo di Stato Maggiore della Difesa, che ha visto la diretta tv di RaiNews24 e servizi da parte di Tg3, Sky Tg e Youdem, ha avuto la ribalta sul “Corriere della Sera”, unico quotidiano insieme ad Avvenire e al “Manifesto”, a trattare un evento, che pur partendo da presupposti e posizioni lontane, ha fornito non pochi elementi per un futuro dialogo tra pacifisti e militari. Interessante botta e risposta tra i pacifisti, Lotti e Dell'Olio, e il generale, riportato dal quotidiano milanese di mercoledì 12: alla domanda di Flavio Lotti riguardo le spese militari il generale ha risposto «che siamo come il Giappone nel dopoguerra, con spese militari sotto l'1% di Pil». Camporini ha poi parlato della necessità di avere «cacciabombardieri», una necessità non condivisa da Tonio dell'Olio di Libera che ribattuto dicendo che «preferirebbe bombardamenti di pane».
Spazio all'incontro anche sul Riformista dove i moderatori dell'incontro, Ritanna Armeni ed Emanuele Giordana, dopo aver lanciato l'iniziatiava l'11, hanno riproposto, a dibattito concluso, il fulcro dell'incontro: l'assenza della politica che «scarica le responsabilità sui militari» quando non sa come risolvere le crisi internazionali in cui si trova coinvolta. Sicuramente un dialogo aperto anche se il generale Camporini alla fine dell'incontro, come ci racconta sempre il Corriere, alla domanda se sarebbe mai andato alla Marcia della Pace ha risposto: «un passo per volta…».
Una cautela che non si riscontra quando si tratta di promuovere investimenti sugli armamenti. Infatti in questi giorni il tema della Difesa e delle strategie militari hanno trovato ben altri spazi sui giornali nazionali: a farla da padrone le commesse acquisite da Fincantieri, che, come leggiamo sul Messaggero del 13 maggio, sempre più indirizza la propria ricerca e produzione verso il mercato militare. Sull'Unità del 13 maggio, insieme ad un colonnino dove gli organizzatori della Perugia Assisi denunciano la crescente indifferenza sui temi della Pace, dei diritti e del razzismo – significativo l' appello di don Luigi Ciotti che invita ad «affidare la possibilità di costruire la pace su scelte e comportamenti che partono da noi stessi» – possiamo leggere un approfondimento di Massimo Solani dove, presentando il rapporto difesa 2010 della fondazione Icsa, si sottolinea la necessità di maggiori investimenti sulle infrastrutture militari in contrapposizione con l'elevata spesa per gli stipendi che oggi assorbe il 65,4% delle risorse.
Tornando alla Marcia diversi giornali riportano la conferenza stampa che ieri si è svolta a Roma presso la Fnsi, fra questi il “Giornale dell'Umbria” che sottolinea come «la Marcia di quest'anno sia un contributo per combattere la crisi». Stessa impostazione per il “Corriere dell'Umbria” dove si dà notizia della partecipazione alla Marcia di lavoratori immigrati, precari della scuola e dei call-center. Sottolineando come in testa al corteo domenica ci sarà una rappresentanza degli operai della Ast e di altri lavoratori impegnati in decine di vertenze. A sottolineare l'ampio spettro di diritti presenti in questa edizione della Perugia-Assisi: le due pagine pubblicate da “La Nazione” dove in un commento a firma Flavio Lotti si ribadisce la volontà di portare sotto i riflettori tutte quelle storie di diritti negati «nell'attesa di ottenere risposte concrete da parte della politica». “La Nazione” dedica anche un articolo all'Onu dei Popoli, che coinvolgerà migliaia di giovani . Centoquaranta scuole di ogni ordine e grado, provenienti da tutta Italia, si confronteranno su percorsi di educazione alla cittadinanza e alla Costituzione.
“Liberazione” sceglie invece di ritornare sul tema, dopo aver già parlato dell'incontro tra i pacifisti e le forze armate, mettendo in risalto il legame dell'appuntamento umbro con la campagna che in queste settimane pone il tema della difesa dell'acqua pubblica al centro di un'importante raccolta di firme per un referendum; Il forum dei movimenti per l'acqua raccoglierà infatti le firme durante i giorni della Marcia. Paradossalmente l'Avvenire decide di dare notizia della Perugia-Assisi con un riquadro all'interno di un articolo dove si analizza lo stato di salute della nostra informazione. lanciando di fatto un ponte alle affermazioni che durante la conferenza stampa alla Fnsi, Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha fatto in merito alla campagna “Mi illumino di +”, ricordando la necessità di dare luce a quelle notizie che durante il resto dell'anno trovano un muro di gomma nei media nazionali.
13 maggio 2010