Oggi a Washington il G20 economico. Intesa in salita sulla tasse alle banche


La Stampa


Atteso un vivace dibattito sulla controversa proposta del Fondo Monetario Internazionale.


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Oggi a Washington il G20 economico. Intesa in salita sulla tasse alle banche

WASHINGTON – Si preannuncia vivace la riunione dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G20, in calendario oggi a Washington. Se la riforma del sistema finanziario globale sarà uno dei temi in discussione, sono prevedibili accesi dibattiti sulla proposta del Fondo monetario internazionale di tassare le banche per coprire i costi di eventuali future crisi.

La bozza, circolata in anticipo rispetto alla riunione, ha già sollevato disaccordo: Stati Uniti e vari paesi europei hanno accolto con favore le idee avanzate dall’istituto di Washington, ma alcuni governi, tra cui quello canadese, hanno opposto resistenza bollando la regolamentazione come «eccessiva». A rappresentare l’Italia saranno il ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti e il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, presente anche in qualità di numero uno del Financial stability board.

Dopo il summit di Pittsburgh, il Fmi ha messo a punto la bozza, un documento di 57 pagine, che sarà presentata nella forma finale al G20 di Toronto a giugno, ma è difficile che si arrivi a un accordo sulla questione della tassa alle banche. «E' difficile che ci sia un consenso internazionale quando le azioni decise a livello di politica nazionale dai singoli stati vanno in direzioni tanto differenti», ha detto Dan Price, inviato al G20 dell’ex presidente George W. Bush. «Speriamo che la questione sia presa in considerazione in modo serio, in modo da rispondere in modo organico alla necessità di supervisione del sistema finanziario globale», ha detto Tim Ryan, presidente della Securities industry and financial markets association.

Tra le questioni in discussione al G20 ci sarà anche la situazione economica globale e la lenta ripresa che sta portando la congiuntura fuori dalla crisi peggiore dalla seconda guerra mondiale, alla luce dell’allarme lanciato mercoledì dal Fmi, secondo cui «i problemi di liquidità e solvibilità della Grecia potrebbe trasformarsi in una contagiosa crisi del debito sovrano» se i paesi avanzati non metteranno a punto piani credibili per rimettere a posto i propri conti.

Non è difficile prevedere che si discuterà anche di questioni valutarie e della necessità di eliminare gli squilibri globali: lo scorso settembre i leader del G20 si sono impegnati a lavorare insieme per riequilibrare l’economia globale, chiedendo al Fmi di presentare proposte che contribuiscano a raggiungere obiettivi di crescita e stabilità finanziaria. «I tassi di cambio, in particolare l’apprezzamento dello yuan, saranno al centro delle discussioni sulla correzione degli squilibri globali, così come lo sarà il deficit in continua crescita degli stati uniti», ha detto Price.

Fonte: La Stampa

23 aprile 2010

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