Un’ala di riserva


Renato Sacco


Il 20 aprile 1993 moriva don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e Presidente nazionale di Pax Christi. La Tavola della pace lo ricorda… un profeta dei nostri giorni!


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Un'ala di riserva

Il 20 aprile 1993 moriva don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e Presidente nazionale di Pax Christi. Un profeta dei nostri giorni. Tenerne viva la memoria è impegno di tutti. In particolare di Mosaico di pace, visto che è stato proprio don Tonino a volere questa rivista, 20 anni fa.
In questi giorni… con i cieli chiusi, la nube e gli aerei che non volano viene quasi scontato pensare all'ala di riserva, uno dei testi più conosciuti di don Tonino.

Pensavo all'ala di riserva per tutte le vittime della guerra, del terrorismo e di ogni forma di violenza. Per quelle vittime che Emergency cura (siamo contenti per la liberazione dei 3 in Afghanistan…) e che il Ministro Frattini domenica ha chiamato malati. Se le parole hanno un significato, bisogna dire che Emergency cura le vittime della guerra e che in Afghanistan c'è la guerra.

Un'ala di riserva per i cacciabombardieri F35 che dovranno essere assemblati a Cameri (Novara) con una spesa di circa 15 miliardi di euro. No, per loro non è il caso di invocare un'ala di riserva, anzi… Anche se probabilmente a Cameri verranno assemblate proprio le ali, e forse solo un'ala… quella di sinistra. Quasi una beffa per la nuova amministrazione di Destra della Regione Piemonte. Chissà se Cota e ancor più Giordano, neo assessore che fa parte anche del cda di Alenia, daranno ali a questo progetto. Temo di sì.

Un'ala di riserva per tutti quegli uccelli migratori che verranno sterminati se passa la nuova legge sulla caccia, che alcuni chiamano doppietta libera.
Ma non si può preoccuparsi degli uccelli migratori senza essere sconvolti dalla tragedia di tanti migranti. Una tragedia che invece per il Governo Italiano è una vittoria. Una vittoria amara commenta mons. Nozza direttore della Caritas Italiana sapere che i clandestini rispediti al mittente, vengono raccolti nei furgoni come cani, bastonati e legati e trasportati in campi profughi da sorveglianti muniti di maschere per gli odori nauseabondi. Una vittoria amara, se la maggior parte delle donne e molti dei minori vengono ripetutamente violentati; se i container viaggiano nel deserto con il loro carico umano per due, tre giorni, senza viveri né acqua; se ogni anno tre-quattromila persone muoiono perché abbandonate nel deserto lungo la frontiera libica e altrettante vengono vendute ai mercanti di schiavi. Sì, qui ci vuole un'ala di riserva!

Infine un'ala di riserva anche per la banche? Bossi dice che le prenderà in mano la Lega, almeno quelle del Nord. Forse perchè ha scoperto la campagna di pressione sulle Banche Armate, promossa anche da Mosaico di pace, con Nigrizia e Missione oggi? Forse. O forse perchè ha scoperto che… a parole si vuole essere padroni a casa nostra, ma i soldi li facciamo sulla pelle dei poveracci del Sud mondo, ai quali vendiamo molte armi, pesanti e leggere (nel senso di pistole e fucili… che comunque uccidono lo stesso). L'export di armi italiane, nel 2009, è di quasi 5 miliardi di euro. Che affare! E poi ci si lamenta se la gente scappa da quei Paesi in guerra a cui noi vendiamo le armi. Sperare che Bossi e la Lega vadano nella direzione di limitare la vendita di armi? È lecito dubitare. Forse però qualcuno potrebbe almeno porre la questione, sia dal punto di vista etico, se non proprio cristiano, visto che la Lega si fa paladina dei valori cristiani e ha ricevuto anche qualche autorevole benedizione. Sia dal punto di vista politico. Un'ala di riserva per la politica di oggi… sarebbe almeno auspicabile.

E infine, un'ala di riserva per ognuno di noi… perchè "Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l'avventura della libertà. Vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te".

Fonte: Pax Christi Italia

20 aprile 2010

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