Furti e hacker. Qualcuno vuole mettere il bavaglio ad Articolo21!


Giorgio Santelli


Rubati 7 portatili pieni di articoli, inchieste in fieri, dati. Poi, sabato notte, un tentativo di hackeraggio al sito di Articolo21. Gli autori hanno lasciato un indirizzo fotografico (con il link all’immagine del teschio che vedete sopra).


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Furti e hacker. Qualcuno vuole mettere il bavaglio ad Articolo21!

Articolo 21 è a rischio. I segnali sembrano essere chiari. Non c’è da drammatizzare ma dobbiamo dire quello che è successo. Giovedì notte qualcuno è entrato nella sede romana di Econews, dove anche Articolo 21 ha la sua redazione. Qualcuno è stato autore di un furto strano. Hanno rubato solo i portatili, lasciando anche, in qualche caso, gli stessi alimentatori. 7 portatili, un valore non importante dal punto di vista economico, ma computer pieni di articoli, inchieste in fieri, dati. Poi, sabato notte, un tentativo di hackeraggio al sito. Di quelli che non rovinano nulla. Ma qualcuno è entrato, ha lasciato la firma, ha cancellato un articolo di Roberto Morrione sulla mafia, e ha lasciato un indirizzo fotografico, questo. Lì una fotografia che non lascia nessun dubbio. Un avvertimento. Senza alcun  dubbio.

Prima di decidere se pubblicare o meno quel che è successo, ci siamo interrogati per un  paio di giorni. Le denunce alle autorità sono state fatte. E poi abbiamo deciso di denunciare quel che è successo anche sul nostro sito internet. Perché non c’è migliore possibilità di protezione che quella di dire ciò che sta accadendo.

Ci chiediamo perché questi due atti contro di noi. Per quello che scriviamo? Per lo spazio che concediamo a chi la pensa in modo diverso? E diverso da chi? Articolo 21 è uno spazio di libertà, un luogo dove si esprime il dissenso, dove si difendono i diritti. Il luogo senza censura, che ospita interventi trasversali, di centro, di sinistra e di destra. Nel corso della nostra storia abbiamo difeso chiunque sia stato sottoposto a censura. E questa nostra linea editoriale che è poi la stessa linea di principio che guida l’associazione, è certamente scomoda.

Avvertimenti, minacce, segnali e tentativi di bavaglio non ci intimoriscono. Noi continueremo come sempre, cercando di proteggere maggiormente i nostri luoghi di lavoro e la nostra presenza in internet. Portando avanti con maggior forza i progetti che stiamo realizzando, come l’osservatorio sui Tg, le aree di spazio per gli studenti e l’antimafia; la richiesta di un panorama editoriale che sia sempre più pluralista e capace di garantire le voci di tutti.

Apriamo di nuovo la nostra campagna di adesione all’associazione, quella per le sottoscrizioni al sito internet che ci permetterà di potenziare i nostri sistemi di sicurezza. Noi non ci fermiamo. E, tutti insieme, diamoci una mano.

Fonte: Articolo21

19 aprile 2010

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