Cronaca di una giornata particolare
Uno dei 200.000
7 ottobre, domenica.Alle dodici, davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, si incontrano tutti gli amici di Nuove Frontiere per prendere parte alla Marcia che passerà di lì ad un’oretta, proveniente da Perugia e diretta alla Rocca di Assisi.. Abbracci. Intorno c’è tanta, tanta gente. Un gruppo richiama centinaia di persone attorno mentre si […]
7 ottobre, domenica.
Alle dodici, davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, si incontrano tutti gli amici di Nuove Frontiere per prendere parte alla Marcia che passerà di lì ad un’oretta, proveniente da Perugia e diretta alla Rocca di Assisi..
Abbracci. Intorno c’è tanta, tanta gente. Un gruppo richiama centinaia di persone attorno mentre si abbandona ad una “pizzica” scatenata accompagnata da stupendi ritmi mediterranei, che vanno direttamente a vivacizzare il sangue.
E poi tutt’intorno un suono, un’altra musica che nasce dalla fusione di un vocio fatto di tanti dialetti diversi: dal Nord, dal Sud, dal centro. Da fuori dell’Italia. 200.000 diranno gli esperti di questo tipo di manifestazioni.
Le stime metereologiche prevedevano temporali ed i nostri previdenti (ma pesanti) zainetti contengono giacche impermeabili e scarpe di riserva. Invece c’è un caldo sole che illumina le bandiere colorate e le facce della gente. Mentre in lontananza, la vista di Assisi sul pendio infonde pace e senso d accoglienza.
Un panino veloce insieme e poi ci uniamo alla marcia. Tanti gli incontri e le condivisioni: ci fermiamo a parlare con un gruppo di Hare Krisna mentre contempliamo un bue che a sua volta contempla placido la folla colorata e allegra che sfila.
Ad Assisi, uno stop alla Basilica inferiore ed una visita silenziosa alla Tomba di San Francesco, nella pietra nuda. Non ci sono marmi o stucchi ma l’emozione è grande.
Riprendiamo la camminata verso la Rocca, inerpicandoci nei vicoli , nelle scalinate, nelle stradine mentre il paesaggio è sempre più toccante: San Francesco e Santa Chiara non potevano nascere che qui. E davanti a tutto ciò pensi che davvero “Un mondo migliore è possibile” come leggi sulla maglietta del ragazzo che ti passa accanto.
Ma arrivano quelli delle Iene a farci fare una riflessione in più: uno dei conduttori della trasmissione viaggia portandosi appresso una specie di grande scatolone a due posti su cui è scritto “la pace comincia dai piccoli gesti quotidiani: approfitta della giornata della pace per fare pace con qualcuno”. La parte davanti dello scatolo è aperta è consente a chi lo desideri, infilandocisi dentro, di dichiarare di voler perdonare o farsi perdonare da qualcuno e perché.
Della pace non bisogna solo parlarne o farne il nostro bellissimo costume in questa giornata. La pace è un esercizio che va fatto tutti i giorni, va tradotto nei gesti e nei pensieri quotidiani, anche nelle Assemblee di condominio o sul luogo di lavoro. E’ lì che diventa più difficile!