Kandahar, la Nato fa strage di civili
La Stampa
Giornata nera nella provincia afghana di Kandahar: la Nato spara su un autobus passeggeri, quattro i morti. I talebani attaccano la sede dei servizi di intelligence locali.
Nonostante le raccomandazioni del generale Stanley McChrystal, ed i ripetuti richiami del presidente Hamid Karzai, i militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato continuano ad accumulare incidenti con vittime innocenti che naturalmente accrescono l’ostilità della popolazione nei loro confronti. Questa volta teatro dell’emergenza è stato il distretto di meridionale di Zheray dove, ha riferito il portavoce del governo provinciale Zalmay Ayubi, sulla statale fra Kandahar ed Herat avanzava prima dell’alba un convoglio militare.
Ad un certo punto, a forte velocità si è avvicinato in senso contrario un autobus che, ha spiegato un portavoce dell’Isaf a Kabul, non ha rispettato le segnalazioni e le richieste di rallentare la marcia, costringendo i soldati ad aprire il fuoco. Bilancio: quattro passeggeri, fra cui una donna, sono morti sul colpo, mentre 18 altri sono rimasti feriti. Vi sono state scuse ufficiali e rammarico da parte della Nato, ma questo non ha impedito a centinaia di manifestanti di scendere in piazza nei quartieri meridionali di Kandahar e davanti all’ospedale Mirwais dove hanno chiesto a gran voce una esemplare punizione per i responsabili, e gridato slogan, tra cui ’Morte all’America!’. Uno dei passeggeri sopravvissuti, Samiullah, ha detto costernato all’agenzia Pajhwok: «Ci uccidono da tutte le parti. Ieri i talebani in un attentato hanno causato la morte di quattro sminatori ed oggi i militari della Nato ci sparano addosso».
Immediata anche la condanna del presidente Karzai che in un comunicato ha stigmatizzato l’accaduto e ha sostenuto che «aprire il fuoco su un autobus va contro gli impegni assunti dalla Nato di proteggere i civili, e questo non si giustifica in alcun modo». Poche ore dopo, nel pomeriggio, è stato il cuore di Kandahar ad essere sconvolto da un’azione dimostrativa di un commando di talebani che, dopo essersi nascosti nella Zarghona Ana High School per ragazze, hanno aperto il fuoco e lanciato bombe contro la sede della Direzione della sicurezza nazionale (Nsd), l’edificio del Consiglio provinciale, una guesthouse di proprietà del governo e contro altri edifici. Secondo il governatore Toryalai Visa, l’attacco dei miliziani è stato bloccato sul nascere perchè tre dei kamikaze sono morti ed un quarto è stato catturato, anche se a causa delle esplosioni vi sono stati dei crolli. Gli scoppi e i colpi di arma da fuoco, comunque, hanno causato nove feriti, fra cui cinque civili e quattro agenti della Nds.