Caritas e Cisde alla Ue: più sostegno alle ong di base


Redattore Sociale


Lotta alla povertà: le richieste alla Commissione per la definizione e l’impiego dei fondi. Ma si auspica anche una maggiore responsabilizzazione delle ong stesse.


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Caritas e Cisde alla Ue: più sostegno alle ong di base

BRUXELLES – Migliorare l’efficienza degli aiuti umanitari non solo per quanto riguarda i fondi allocati dalle autorità nazionali e internazionali, ma anche per le organizzazioni della società civile impegnate nella lotta alla povertà. È uno dei punti chiave per una miglior supporto all’azione di queste organizzazioni da parte della Commissione europea, emersi da due giorni di dibattito organizzato al Parlamento europeo da Caritas Europa e Cidse, coalizione di ong cattoliche impegnate nello sviluppo.

Il forum, che ha giovato della partecipazione di funzionari di alto rango della Commissione, ha prodotto una serie di nuove raccomandazioni su come migliorare la catena di cooperazione tra Commissione, ong europee e organizzazioni di base nel sud del mondo. Queste suggeriscono alla Commissione di tenere alta l’autonomia delle ong, di favorire le consultazioni costanti tra governi e organizzazioni, di rendere più trasparente l’impegno finanziario dei governi, di favorire il ruolo delle ong di base per fornire aiuto in modo rispettoso della diversità culturale ed etnica delle popolazioni povere, e infine, di formulare nuove forme di aiuto che siano più flessibili, programmabili e che evitino duplicazioni.

Un set di raccomandazioni viene invece rivolto alle stesse organizzazioni umanitarie. Queste devono dimostrarsi più affidabili nell’impiego dei fondi, adottare un approccio più analitico e informato, impegnarsi maggiormente nel dialogo coi governi e l’Unione europea, oltre a cooperare con loro per assicurare una maggiore responsabilità nell’impiego dei fondi sia verso i donatori, sia verso i beneficiari finali. Infine, le ong devono farsi portavoce in modo responsabile e affidabile dei bisogni reali delle comunità povere, per dimostrare la loro concreta abilità nel lavorare con queste comunità in modo efficace.

Fonte: Redattore Sociale

5 marzo 2010

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