Immigrati, gli italiani pensano che gli stranieri siano quattro volte di più
La Stampa
Il rapporto di "Transatlantic Trend": sì al diritto di voto per quelli regolari, ma i clandestini fanno sempre paura…
Se con gli irregolari l’Italia invoca il pugno di ferro perchè l’immigrazione clandestina fa paura, il 53% degli italiani è invece favorevole ad estendere il diritto di voto amministrativo agli immigrati muniti di regolare permesso di soggiorno. Come proposto, in più di un’occasione, da Gianfranco Fini, già ai tempi dell’entrata in vigore della Bossi-Fini.
A fotografare gli orientamenti dell’opinione pubblica in Stati Uniti, Canada, Francia, Italia, Germania, Olanda e Spagna è il secondo rapporto "Transatlantic trend: Immigration" realizzato dal German Marshall Fund of the United States e dalla Compagnia di S. Paolo e presentato oggi nella sede dell’Istituto Affari Internazionali (Iai). Dal rapporto emerge che tra gli intervistati gli italiani sono risultati i più convinti sostenitori (53%) della necessità di concedere il diritto di voto agli immigrati regolari.
Il 49% degli italiani ritiene che l’immigrazione rappresenti un problema più che un’opportunità, mentre il 28% ritiene che nel nostro Paese ci siano «troppi immigrati». In generale, come lo scorso anno, anche nel 2009 in tutti Paesi si continua a ritenere che l’immigrazione rappresenti un problema e non un’opportunità: emerge in tal senso una crescente tendenza in Europa e negli Stati Uniti a ritenere l’immigrazione un problema. In base ai risultati di Transatlantic Trends, il 50% degli europei ritiene oggi che l’immigrazione rappresenti un problema più che un’opportunità, mentre lo scorso anno negli stessi cinque Paesi analizzati (Olanda, Italia, Regno Unito, Germania e Francia) questa opinione era condivisa in media dal 43% degli intervistati.
È in Olanda che si registra lo scarto maggiore, con un balzo in avanti di 9 punti percentuali (dal 36% nel 2008 al 45% nel 2009) di quanti ritengono che l’immigrazione sia un problema. In generale, nel 2009 i britannici e gli spagnoli si dimostrano i più scettici nei confronti del’immigrazione, con percentuali rispettivamente del 66% e del 58% che la giudicano un problema, mentre i canadesi sono i più ottimisti: il 68% ritiene infatti che l’immigrazione rappresenti un’opportunità per il proprio Paese. Negli Stati Uniti il 54% degli intervistati ritiene che l’immigrazione sia un problema, con un leggero aumento rispetto al 50% registrato lo scorso anno, mentre gli italiani che la ritengono un problema sono passati dal 45% dello scorso anno al 49% del 2009. Dallo stesso rapporto, emerge poi che gli intervistati ritengono in generale che ci siano «troppi» immigrati nel proprio Paese, con una tendenza ad esagerare il numero effettivo di immigrati presenti sul suolo nazionale. In Canada, dove la percentuale di cittadini nati all’estero è la più alta tra i Paesi esaminati (quasi il 20%), l’opinione pubblica ritiene che si tratti del 37% della popolazione.
In Italia, dove l’Istituto Nazionale di Statistica stima che gli immigrati rappresentino il 6,5% della popolazione totale, gli intervistati sono convinti che il 23% della popolazione sia nata al di fuori dei confini nazionali, con un errore di 17 punti percentuali. Tra gli italiani che ritengono che ci siano «troppi» immigrati nel proprio Paese, tale dato sale in media al 28%. In generale, gli americani sono convinti che più di un terzo (35%) della popolazione statunitense sia rappresentata da immigrati, quando in realtà la cifra si avvicina di più al 14%, in base ai dati statistici forniti. Se la situazione economica delle famiglie ha solo un lieve impatto sui timori legati all’immigrazione regolare, è l’orientamento politico degli intervistati a riflettersi in maniera più marcata sulla percezione dell’immigrazione. Questo suggerisce che le questioni legate all’immigrazione siano molto politicizzate.
Agli intervistati europei è stato chiesto se si ritenessero politicamente di destra o di sinistra: in tutti e sei i Paesi esaminati (Italia, Spagna, Olanda, Germania, Regno Unito e Francia), gli intervistati di destra si sono dimostrati più propensi a vedere l’immigrazione come un problema rispetto a quelli di sinistra. Ancora, in tutti i Paesi esaminati nel 2009 i dati disponibili indicano che prevalgono nella popolazione gli immigrati regolari rispetto ai clandestini. Tuttavia, quando Transatlantic Trends: Immigrazione ha chiesto agli intervistati se ritenessero più numerosi gli immigrati regolari o i clandestini, gli americani (51%), gli spagnoli (55%) e gli italiani (66%) hanno dichiarato che la maggior parte degli immigrati nei rispettivi Paesi è clandestina. In Germania (80%), Canada (76%), Olanda (71%), Francia (69%) e Regno Unito (69%) prevale invece l’opinione secondo la quale gli immigrati sono per lo più regolari. Il rapporto sottolinea inoltre come sia peggiorata la percezione verso gli immigrati clandestini rispetto agli immigrati regolari: il 41% degli interpellatiritiene che aumentino il rischio di un attacco terroristico e il 60% ritiene che aumentino il tasso di criminalità nella società.
Fonte: La Stampa
3 dicembre 2009