Al via il summit Fao. E Berlusconi salta il processo


Rachele Gonnelli


Papa Ratzinger alla Fao: "La crisi ha aggravato la penuria di cibo. Ma la terra può nutrire tutti". Il grido d’allarme del segretario Onu: Ogni cinque secondi muore un bambino".


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Al via il summit Fao. E Berlusconi salta il processo

Più che un vertice sulla sicurezza alimentare, quello che si è aperto stamattina a Roma nel palazzo della Fao sembra il vertice della disperazione.

Stamattina sarà papa Benedetto XVI ad aprirne i lavori, ci saranno -almeno sono attesti- 60 capi di Stato con le loro guardie del corpo munite di auricolare, tre giorni di discussioni tradotte nelle varie lingue, le pubblicazioni e i diagrammi, le telecamere e i fotografi che già ieri hanno seguito passo passo le First Lady del pre-vertice sulle donne. Ma non ci saranno la maggior parte dei leader dei 39 paesi donatori. Obama e Hillary Clinton sono impegnati nel viaggio in Cina insieme ai leader di Pechino. Angela Merkel è rimasta in Germania a presidiare il caso Opel e le sorti della nuova presidenza dell’Unione europea, Nicolas Sarkozy ha incontrato il presidente brasiliano Lula di passaggio da Parigi per parlare di cambiamenti climatici ma non l’ha seguito a Roma, impegnato a progettare un vertice sul Medioriente. Silvio Berlusconi ci sarà, perché è il capo di Stato del paese ospitante, e non guasta, anzi è un ottimo alibi per non presentarsi al processo Mediaset a Milano.

Di soldi in più per gli aiuti comunque finora non ne ha messi in Finanziaria. La verità è che i paesi ricchi hanno disertato l’appuntamento per evitare di rispondere sul fastidioso problema del «debito umanitario»: 44 miliardi di dollari l’anno che mancano per portare avanti la battaglia contro la fame e che la Fao reclama. L'immagine che più inquadra il vertice Fao resta quindi quella della vigilia, con Jacques Diouf, direttore generale dell'agenzia delle Nazioni Unite con il cappello di lana in testa alla sua scrivania in sciopero della fame per solidarietà con il miliardo di esseri umani che di mancanza di cibo sta morendo. Un estremo appello, proprio di chi non ha più voce, a cui si è unito il direttore generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.

Moon: "«Oltre 17mila bambini moriranno oggi di fame: uno ogni cinque secondi, 6 milioni in un anno». Lo ha fatto notare il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, intervenendo al vertice Fao sulla sicurezza alimentare che si è aperto stamattina a Roma. «Il mondo ha cibo più che sufficiente» ha osservato Ban, «e nonostante questo oltre un miliardo di persone sono affamate. Questo è inaccettabile».

Diouf: "Gli impegni presi dagli otto grandi a L'Aquila per combattere contro la fame «sono rimasti promesse». È quanto lamenta Jacques Diouf, direttore generale della Fao, nel suo discorso di apertura del summit mondiale sulla sicurezza alimentare. «Il cambio in politica registrato al G8 de L'Aquila dello scorso luglio è un segno incoraggiante», ha detto Diouf, «ma queste sono ancora promesse che devono concretizzarsi con finanziamenti per la realizzazione di infrastrutture e la fornitura di strumenti ".

Napolitano: «E' tempo di un rinnovato impegno da parte della comunità internazionale, specie dei paesi più ricchi, per sconfiggere la povertà e per porre le basi di uno sviluppo sostenibile e diffuso». E' il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Berlusconi: «Passare dalle parole ai fatti» e «decidere le date e le modalità » di impiego dei 20 miliardi di dollari contro la povertà promessi al G8 dell'Aquila. E' l'invito lanciato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del suo breve intervento al vertice sulla sicurezza alimentare. «Vi dico solo una cosa- spiega il premier- Diouf (il direttore generale della Fao, ndr) nello scorso vertice aveva chiesto di passare dalle parole ai fatti e io ho fatto mio quell'invito e ho messo al centro del G8 dell'Aquila i fatti: abbiamo così messo a punto un programma per 20 miliardi di dollari nei prossimi tre anni».  Ora, esorta Berlusconi, è venuto il momento di «decidere le date del versamento e le modalità» di impiego di quei soldi. seguendo una priorità precisa: «aiutare soprattutto i piccoli produttori e aumentare la produttività».

Papa Ratzinger: "Il problema della fameè stato aggravato dalla crisi. Lo ha affermato il Papa al Vertice Mondiale sull'alimentazione in corso alla Fao. «La Comunità Internazionale – ha osservato nel suo discorso – sta affrontando in questi anni una grave crisi economicofinanziaria. Le statistiche testimoniano la drammatica crescita del numero di chi soffre la fame e a questo concorrono l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la diminuzione delle disponibilità economiche delle popolazioni più povere, il limitato accesso al mercato e al cibo».

Per vincere la fame, bisogna impegnarsi «non solo a favorire la crescita economica equilibrata e sostenibile e la stabilità politica, ma anche a ricercare nuovi parametri, necessariamente etici e poi giuridici ed economici, in grado di ispirare l'attività di cooperazione per costruire un rapporto paritario tra Paesi che si trovano in un differente grado di sviluppo», ha sottolineato il Papa nel suo intervento. Da qui ll'invocazione: «a ciò si orienti l'azione internazionale» per «colmare il divario esistente» tra le Nazioni ma anche «favorire la capacità di ogni Popolo di sentirsi protagonista, confermando così che la fondamentale uguaglianza dei diversi Paesi affonda le sue radici nella comune origine della famiglia umana, sorgente di quei principi della 'legge naturalè chiamati ad ispirare scelte ed indirizzi di ordine politico, giuridico ed economico nella vita internazionale».  In proposito, Benedetto XVI ha citato San Paolo che chideva ai primi cristiani di condividere i beni «non per mettere in difficoltà voi e per sollevare gli altri, ma perchè vi sia uguaglianza»

Fonte: l'Unità

16 novembre 2009

 

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