Afghanistan. Ordigno contro militari italiani, l’Onu ritira metà del personale


L'Occidentale


Le Nazioni Unite hanno annunciato oggi che evacueranno centinaia di addetti dall’Afghanistan dopo che cinque loro dipendenti stranieri hanno perso la vita in un attacco dei militanti talebani il mese scorso.


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Afghanistan. Ordigno contro militari italiani, l'Onu ritira metà del personale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un ordigno è esploso al passaggio di una pattuglia di militari italiani nell'ovest dell'Afghanistan: quattro i feriti. Nessuno di loro, secondo quanto riferiscono al comando del contingente di Herat, "versa in pericolo di vita" mentre il mezzo Lince su cui viaggiavano è stato gravemente danneggiato.
L'attentato si è verificato alle 7:06 (le 3:36 in Italia) nel corso di una "ricognizione operativa" nell'area della Zeerko Valley, a circa 20 km a sud di Shindand. Un blindato Lince è stato investito dalla deflagrazione e quattro militari italiani sono rimasti feriti. Sul posto, riferiscono al comando del contingente, sono subito intervenuti i soccorsi, che hanno provveduto a trasferire i militari presso l'ospedale da campo di Herat.
L'Onu, nel frattempo, ha reso noto che evacuerà o ricollocherà provvisoriamente circa 600 dei suoi circa 1.100 addetti che operano in Afghanistan per i rischi connessi alla sicurezza. Lo afferma un portavoce locale delle Nazioni Unite, correggendo quindi la cifra diffusa precedentemente tramite una fonte Onu, che parlava di 900 addetti da evacuare. Il portavoce Aleem Siddique ha detto che alcuni dei 600 addetti "non essenziali" saranno portati temporaneamente fuori dall'Afghanistan, mentre altri invece saranno ricollocati all'interno del Paese in luoghi più sicuri, dopo che i talebani hanno ucciso cinque dipendenti stranieri dell'Onu in un attacco a una loro sede nella capitale afghana il 28 ottobre scorso. "Quei pochi che resteranno sono considerate personale essenziale", ha detto. Il provvedimento, ha specificato Siddique, durerà "un certo numero di settimane". "Le Nazioni Unite sono state in Afghanistan per mezzo secolo e non stiamo per andarcene ora. Il popolo afghano vuole che restiamo", ha detto il portavoce.
I 600 addetto da evacuare, ha precisato il portavoce, sono tutti stranieri. In totale la missione Onu in Afghanistan (Unama) conta circa 5.600 addetti, per lo pi— afghani, solo 1.100 dei quali sono stranieri. "Il nostro impegno – ha assicurato il portavoce Siddique – resta quello di assicurare che tutti i nostri programmi e le nostre attività continuino. Ma visto ciò che è accaduto la scorsa settimana (l'attacco dei talebani, ndr) è chiaro che dobbiamo porci il problema di come il nostro personale possa continuare a svolgere quei programmi e quelle attività, e al contempo badare alla loro sicurezza", ha concluso.
Appresa la notizia del vile attentato il presidente del Senato, Renato Schifani, a nome suo personale e dell'intera Assemblea di Palazzo Madama, rinnova la propria vicinanza ai militari italiani impegnati in una missione fondamentale a difesa della pace e della democrazia. Il presidente del Senato invia inoltre i più sinceri auguri di pronta guarigione al soldato rimasto ferito nell'agguato.

Fonte: http://www.loccidentale.it

5 novembre 2009

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