La povertà spaventa gli europei: nove su dieci chiedono l’intervento dei governi


Redattore Sociale


I risultati del sondaggio Eurobarometro pubblicato in vista del 2010, anno europeo di lotta all’esclusione sociale. Nell’Ue, quasi 80 milioni di persone, il 16% della popolazione, vive al di sotto della soglia di povertà.


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La povertà spaventa gli europei: nove su dieci chiedono l’intervento dei governi

BRUXELLES – Il fantasma della povertà si aggira minaccioso per l’Europa, spaventando i cittadini: nove su dieci chiedono che i governi intervengano per risolvere una piaga che per il 73% dei cittadini è un “fenomeno diffuso”. Sono i risultati più eclatanti del sondaggio Eurobarometro dedicato alla questione e pubblicato in vista del 2010 Anno europeo di lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Ma quella dei cittadini europei non è soltanto un’impressione alimentata dall’attuale crisi sociale: nell’Ue, quasi 80 milioni di persone – il 16% della popolazione – vive al di sotto della soglia della povertà e affronta grandi ostacoli nell'accesso all'occupazione, all'istruzione, agli alloggi, ai servizi sociali e finanziari.

Alti tassi di disoccupazione (52%) e salari inadeguati (49%) sono, nella percezione degli intervistati, le principali cause sociali della povertà, seguite dalle prestazioni sociali e pensioni insufficienti (29%) e dal costo eccessivo di un alloggio decente (26%). Tra le motivazioni di carattere personale che gli intervistati ritengono essere alla base della povertà vi sono: la mancanza di istruzione, formazione o qualifiche (37%), la povertà del nucleo famigliare d’origine (25%) nonché la dipendenza da alcol e droga (23%).

Più della metà dei cittadini europei (56%) ritiene che i disoccupati siano il gruppo maggiormente esposto al rischio di povertà, seguiti dagli anziani (i più vulnerabili per il 41%), mentre per il 31% lo sono coloro con basso livello di istruzione o formazione. Soltanto il 6% ritiene che un gruppo che vive in povertà endemica come i rom possa essere vittima di povertà, percentuale che sale al 12% nel caso degli immigrati. La discriminazione viene inoltre vista come fattore che crea povertà soltanto nel 12% delle risposte.

Gli italiani vedono il fenomeno grosso modo con gli occhi della cittadino europeo medio: per il 75% di loro la povertà è un fenomeno diffuso.
Quasi nove europei su dieci (87%) pensano che la povertà riduca le opportunità di ottenere un alloggio decente, otto su dieci ritengono che essere poveri limiti l'accesso all'istruzione superiore o all'istruzione degli adulti e il 74% pensa che essa pregiudichi le possibilità di trovare lavoro (il cosiddetto ciclo della povertà, Ndr), e per il 60% la povertà pregiudica l’accesso a un'istruzione scolastica di base. Per il 54%, la capacità di mantenere una cerchia di amicizie e conoscenze possa venire limitata dalla povertà. Mediamente , l'89% degli europei afferma che debba essere il loro governo a prendersi carico di misure urgenti per affrontare la povertà. Per il 53% dei cittadini Ue, la responsabilità di combattere contro la povertà ricade essenzialmente sui governi nazionali, anche se sono in molti gli europei che considerano importante il ruolo dell’Ue in tal senso (per il 28% esso è "molto importante" e per il 46% "alquanto importante").

Fonte: Redattore Sociale

28 ottobre 2009

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