Il 19 in piazza per il libero confronto di voci e di opinioni diverse


Articolo 21


"Chi cerca di spegnere questa pluralità ha in mente un Paese chiuso nei limiti dell’accettazione di sé, povero di idee e asservito all’ineluttabilità della contingenza".


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Il 19 in piazza per il libero confronto di voci e di opinioni diverse

È ormai sempre più diffusa, nel senso comune, una percezione di restringimento degli spazi di libertà. Avviene in molti campi, dall’informazione, alla cultura, ovunque possa germogliare l’autonomia di un pensiero critico. Il potere sembra ossessionato da un desiderio di omologazione, da una frenesia di assenso. Passa un messaggio brutale che, in modo sempre più sfacciato, dice: meno pensi, più avrai da guadagnarci; e se cerchi di differenziarti, rischi soltanto di farti male. In un’Italia così nessuno si sente più sicuro e tutti siamo meno liberi. Non vorrei dover immaginare un tempo nel quale, in questo Paese, qualcuno possa avere paura anche a parlare sugli autobus, a esprimere a viso aperto la propria opinione, a prendere parte, a schierarsi.

Oggi non siamo ancora a questo. Ma non per questo dobbiamo sentirci meno coinvolti. Viviamo un’epoca  nella quale l’accesso ai mezzi di informazione, i meccanismi di circolazione della comunicazione di massa, occupano un posto sempre più rilevante nel discorso pubblico. Nuovi mezzi e nuove risorse: gli strumenti per informare si moltiplicano e si differenziano, disegnando nuove opportunità e imponendo nuove responsabilità a chi ha a cuore il futuro del Paese. Sta alla politica, raccogliere la sfida, dimostrarsi all’altezza, non chiudersi nella difesa di interessi privatistici ma guardare all’interesse collettivo.

La risposta da costruire insieme è nella riscoperta collettiva del valore autentico della democrazia, nella quale il potere è sotto costante inchiesta perché accetta, senza timori, di essere controllato, giudicato e, se è giusto, criticato in ogni sua scelta dalla pubblica opinione. La riscoperta del senso più profondo del rispetto per l’altro, chiunque sia, della libertà come orgoglio di cittadinanza e partecipazione. «Forse non sono d'accordo con te – diceva ai suoi tempi Voltaire – ma darei la vita perchè tu possa esprimere le tue idee».

Per queste ragioni il 19 settembre parteciperò alla manifestazione per la libertà di stampa e di informazione. Sono convito che questo grande appuntamento potrà essere un momento importante per inviare un segnale forte di riscatto delle coscienze, una grande occasione per riaffermare una verità tanto semplice quanto essenziale: il libero confronto di voci e di opinioni diverse rappresenta la linfa vitale di un Paese, la sua energia e la sua voglia di pensarsi migliore. Chi cerca di spegnere questa pluralità ha in mente un Paese chiuso nei limiti dell’accettazione di sé, povero di idee e asservito all’ineluttabilità della contingenza.

Fonte: Articolo21

di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma

15 settembre 2009

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